sabato 27 marzo 2010

Lo sciroppo di lumaca

Lo dico sottovoce, non vorrei che la legge di Murphy colpisse ancora (mi basta già la mia amica Sfiga), ma quest'inverno le mie Polpette si sono ammalate davvero poco. Sarà che il loro sistema immunitario si sia rinforzato, sarà che ho abusato di fermenti lattici, sarà che ci siamo fatti un pò di mare, ma abbiamo limitato molto l'uso di farmaci, bandendo completamente l'antibiotico e utilizzando solo ed esclusivamente il mucolitico. Ormai dalla pediatra ci vado davvero poco, giusto per la visita periodica e per i vaccini. Sono diventata io la pediatra delle Polpette, dando il farmaco giusto al momento giusto. Febbre? ok vado con la tachipirina se la temperatura supera i 38 gradi. Tosse? Bene ricorro al Bisolvon, una goccia per ogni chilo di peso corporeo. Chiaramente se c'è qualcosa che non so chiamo la pediatra e ascolto i suoi consigli.
Nel mio paese, c'è una sola pediatra su 15.000 abitanti. Non c'è via di scampo, o ti piace o non ti piace c'è solo lei, che tra l'altro vive a 50 km e se hai bisogno di lei nel fine settimana....ti attacchi al tram. La suddetta signora gode di una nomea a dir poco disonorevole. Diagnosi errate, farmaci dati inutilmente, vaccini fatti fare in periodi poco consigliabili, ecc. Per quanto mi riguarda, fino a ieri ho sempre parlato bene di lei. Non ho mai avuto problemi, quando l'ho chiamata è sempre venuta a casa, molto disponibile e carina con le Polpette. Ma ieri mi ha delusa.
La Polpona è da circa un mese che ha una tosse strana, una tosse che oggi c'è e domani scompare. Quindici giorni fa, essendo tale tosse più insistente del solito, decido di iniziare un ciclo di sei giorni col Bisolvon. La piccola migliora, la tosse diminuisce notevolmente, ma non scompare del tutto. Ieri pomeriggio decido di consultare telefonocamente la pediatra, nella speranza che lei mi dicesse di portarla. Le spiego ciò che succede da un mese a questa parte e lei cosa mi suggerisce? Di portarla da un pediatra, esperto in allergologia, perchè sospettava che la Polpona fosse un soggetto allergico e che la tosse fosse causata proprio dalle allergie di stagione. Sono rimasta senza parole, facendole notare, che nella mia ignoranza, so che i test allergici si fanno a partire dai 2-3 anni. Lei mi ha risposto che invece se un soggetto è allergico, si può diagnosticare già all'età di 6 mesi. Chiaramente non ho ascoltato il suo suggerimento e ho fatto di testa mia.
Da diverso tempo avevo sentito parlare del miracoloso sciroppo di lumaca, che pare sia un rimedio naturale in caso di tosse e non solo. Navigando di forum in forum, mi sono informata, ho letto e riletto i consigli di chi lo aveva già usato, prestando attenzione alle controindicazioni (pare che non ce ne siano).
Ieri sera decido di andare in farmacia e di chiedere. Sinceramente mi vergognavo un pò, però mi sono detta, tutto sommato è solo un'informazione. Entro, chiedo e la commessa (tra l'altro una mia amica), mi dice che il prodotto non era mai stato ritirato da loro, che però potevano ordinarlo se avessi avuto intenzione di acquistarlo. Bene, l'ho ordinato e questa mattina l'ho ritirato. Una boccetta da 150 ml, costa 15 euro. Non so se questi soldi sono stati spesi bene, so solo che ha un gusto gradevole, moooolto dolce, ne ho già somministrato un cucchiaino alla Polpona che pare aver gradito. Per ora ho deciso di provare, tanto male non fa, contiene saccarosio, estratto di bava di lumaca (5,15g), estratto di timo (2,60g) e potassio sorbato. So per certo che se i risultati non mancheranno, sarà uno sciroppo che comprerò abitualmente, ma se è una bufala chiamerò il sig., dott. C. Cagnola e gliene dirò quattro.

venerdì 26 marzo 2010

La mia amica si chiama Sfiga


Ormai è chiaro, in casa nostra, oltre a me, a Paponzo e alle Polpette, vive un'altra persona, che io ho simpaticamente denominato l'amica Sfiga.
Lei dorme tutto il giorno e agisce la notte.
Succede che dopo le 21, quando dormono la piccole, (anche Paponzo a dire il vero), io mi rilasso al pc. E' come se uscissi con le amiche a bere una birra. Navigo di quà e di là, coltivo il mio orticello su facebook, mungo vacche e raccolgo i frutti, poi passo a Mammacheclub, leggo le varie discussioni, esprimo la mia opinione a riguardo, se ne ho voglia, oppure mi limito a leggere. Infine ci sono i blogs, ed anche qui, leggo e rileggo, commento a volte si a volte no, sistemo il layout, e così faccio notte. Per fare notte, non intendo dire che vado a letto tardi, cerco di non andare oltre le 23.30/24.00.
Mentre io faccio tutto questo, la mia amica Sfiga mi osserva attentamente, e soprattutto guarda bene l'orario, nel momento in cui io decido di spegnere il computer. Si, perchè se io faccio troppo tardi (oltre le 23.30), lei me la fa pagare e nel cuore della notte, mi porta il conto su un vassoio d'argento.
Ho fatto anche degli esperimenti a riguardo. Se per esempio vado a letto alle 21.30/22.00, la mia amica Sfiga si fa i fatti suoi, mi lascia dormire tutta la notte, e fa si che le mie Polpette drmano 10/12 ore di fila. Ma se faccio tardi, si accorda con le Piccole, fa in modo che loro (in realtà è solo la Polpona), si sveglino due minuti dopo aver messo la mai testolina sul cuscino e mi fanno fare delle nottatacce, tra camomille, latte e dondolii vari.
E' successo anche ieri sera.
Solita ora, accendo il pc, faccio due chiacchiere con un'amica (che non si chiama Sfiga), mungo, leggo blog e così via. A causa del caffè preso alle 20, il sonno tardava ad arrivare e così si sono fatte le 24.30. Lei, la cara amica Sfiga, mica poteva mancare! Mi metto nel mio letto, e gira e rigira, non riuscivo a prendere sonno. Ed ecco che dalla radiolina che ho sul comodino, inizio a sentire dei lamenti che si fanno sempre più insistenti, sento chiamarmi, vado riscaldo un pò di latte, glielo offro alla Polpona, ritorno aletto. E gira rigira, lei finisce il latte e ricomincia. Mi rialzo, la prendo in braccio ed esco dalla camera, visto che iniziava a agitarsi anche Polpina. La porto sul lettone, lei tossisce, tossisce tanto e si addormenta appiccicata a Paponzo. Nel frattempo si sono fatte le 3. Io mi rimetto a dormire e vedo lei, dietro la porta della camara da letto, che se la ride sotto i baffi (si si, c'ha pure i baffi l'amica Sfiga). Che te possino ammazzà, penso. Ma evidentemente, ha capito che era il caso di lasciar perdere, forse si è fatta intenerire dalla Polpona che non smetteva di tossire.
Perchè in fondo sarà pure una grande stronza, ma l'amica Sfiga un cuore ce l'avra per davvero.

P.S. Ciò che ho scritto in questo post è davvero ciò che accade quando tardo. Certo l'amica Sfiga è frutto della mia fantasia, ma le Polpette davvero me la fanno pagare.

mercoledì 24 marzo 2010

Di tutto un pò...aggiornamenti

Non so il perchè, ma negli ultimi tempi, mi scoccia un pò scrivere post, mi piace solo cazzeggiare di blog in blog o dedicarmi alla mia fattoria virtuale (farmville per intenderci). Se devo dirla tutta, mi scoccia proprio accendere il pc, soprattutto la sera, quando la stanchezza si fa sentire e desidero il mio letto più di ogni altra cosa al mondo.
Tutto ciò per dire che è necessario aggiornare il mio diario, perchè negli ultimi giorni ci sono tante novità che non posso non annotare. Dunque cominciamo:

1- Venerdi 19 marzo, festa del papà (o come dice la Polpona, festa del padre).
Ho voluto stupire Paponzo con effetti speciali, ed ho pensato di far regalare alle Polpette una maglia molto originale. Ci pensavo da tempo, ma mi sono ridotta all'ultimo giorno, e per fortuna ho trovato un povero ragazzo che si è messo a mia disposizione per stampare la maglia in meno di 12 ore. Questo è il risultato:

Secondo me è una figata, e tutto sommato anche lui è rimasto a bocca aperta, pare abbia gradito, anche se non si è espresso (ma questo fa parte del suo carattere).

2- Sabato 20 marzo, matrimonio di F. e D. cugini di Paponzo.
Premesso che mi piace proprio partecipare ai matrimoni, aspettavo questa festa con ansia, primo perchè immaginavo quanto si sarebbero divertite le Polpette, secondo, perchè era l'occasione per farmi bella.
Io mi sentivo importante e amio agio, nel mio vestito grigio topo, giro di perle e tacchi a spillo. Non so come ho fatto a correre dietro alle pesti, per tutta la sala, con quei tacchi vertiginosi, ancora me lo chiedo, ma ce l'ho fatta a non fare il cambio scarpa come sono solita fare. La festa è andata bene, le Polpette non hanno chiuso occhio tutto il giorno, ed io digerivo in un nano minuto ciò che riuscivo a mangiare, a causa delle continue corse che facevo per acchiapparle. Una sfacchinata, però anche una piacevole giornata.

3- Domenica 21 marzo, tutto il giorno da nonna Emme (mamma di Paponzo).
Era prevedibile, anche se io speravo il contrario (causa stanchezza del matrimonio), che le Polpette fossero sveglie già alle 7.30 di mattina.
Ricevo la telefonata di paponzo che mi suggerisce di andare a pranzo dai suoi.
I suoi appunto, abitano a 7 km di distanza dal paese, in aperta campagna, hanno un'azienda zootecnica e producono formaggi ( a me solo l'odore mi fa star male). Sia a me che alle Polpette, piace un sacco andare da loro, ma io so anche che tenerci a pranzo (che poi rimaniamo lì pure a cena), è una stanchezza per nonna Emme. Lei non lo dice mai, ma traspare dai suoi occhi e dai suoi sospiri, perchè ovviamente se noi andiamo lì, non può mancare sua figlia con marito e figlio treenne, che di danni ne fa il triplo delle gemelle messe insieme.
Decidiamo comunque di andarci, complice anche la bella giornata. Ebbene, altro che stanca, mia suocera aveva a pranzo altre nove persone, in totale eravamo in 18. Abbiamo mangiato all'aperto, sembrava Pasquetta, le Polpette si sono troppo divertite tra pecorelle (eeeee), cani (bauuu, bau), galline (coccolè), galli (chicchilichi), gatti (mam, mam), e tutti gli altri animali della fattoria.
Mentre noi ce la spassavamo all'aria aperta, i miei se la spassavano per le vie di Caserta. Sono andati in gita alla Reggia e nel pomeriggio si sono dedicati allo shopping in un enorme centro commerciale. Sono tornati a casa carichi di regali per le Polpette. Il più gettonato dalle monelle è la poltroncina, che loro utilizzano in tutti i modi, tranne che per stare comodamente sedute.

Alla lista si aggiunge una pecorella, che si scompiscia dalle risate, arrotolandosi su sè stessa; non poteva certo mancare Hello Kitty e una marea di body intimi che Nonna Erre ha trovato ad un prezzo speciale. Ecco perchè la mia enorme casa, sta diventando piccola.

Lunedi e martedi sono stati giorni vuoti e grigi, un pò come il tempo. Niente passeggiate, niente scampagnate, in casa tutto il giono in pigiama. Abbiamo persino riacceso il camino, visto che le temperature si erano abbassate.
Anche ieri è stata una giornata un pò "moscia", l'unica nota positiva che merita di essere scritta è che abbiamo lavato i dentini per la prima volta. Qualcuno penserà che sono una mamma degenere, perchè fino ad ora non ho mai lavato i denti alle Polpette. Io non la penso così. Anzi credo che sia inutile, l'unico motivo per cui ho deciso di cominciare, è che ritengo utile che le piccole familiarizzino con lo spazzolino, che capiscano che è una cosa che più in là andrà fatta quotidianamente e come si deve. Per ora ci limitiamo a giocare, a pasticiare con il dentifricio al lampone che loro adorano. E poi anche perchè mi imitano in tutto e quando mi vedono lavare i denti vogliono farlo anche loro.

Che dire? Che le Polpette crescono, che fanno passi da gigante, che ormai parlano come se fossero adulte, ci possiamo fare i discorsi, soprattutto con la Polpona. La Polpina ha messo su anche i premolari, la Polpona è ancora a quota quattro, mangiano di tutto, amano stare fuori, si dicono tiam e poi si menano alla grande.
Per ora è tutto, spero di non ricadere nel vortice svogliatezza, perchè ogni punto meritava un post a sè.

domenica 14 marzo 2010

Una Domenica diversa.

Mio padre ha una sorella che vive a 100 km dal nostro paese, precisamente nel capoluogo lucano. Di tanto in tanto, la domenica si andava la sua famiglia, anche per respirare un pò d'aria buona. Ora da quando io sono moglie e mamma, queste visite si sono enormemente ridotte per vari motivi.
Sta di fatto che ieri, mia madre, mio padre, mia nonna, mio fratello con moglie e prole, decidono di andare a trovare i suddetti zii e passare con loro l'intera domenica.
Io purtroppo sapevo di non poterci andare, visto che Paponzo avrebbe lavorato. Ed invece, il mio adorato marito, mi ha esortato ad andarci, perchè lui sarebbe stato fuori tutto il giorno ed io avrei passato una domenica di m@@@a, tutta sola con le Polpette.
Decido di andare, la partenza era prevista per le ore 10, posticipata poi alle 11.15, visto che abbiamo impiegato più di un'ora per smontare i seggiolini auto, dalla mia macchina a quella di mio padre.
E' stata una piacevolissima giornata, con tanto di pranzone, finito alle 16. Abbiamo anche fatto un giro in centro per vedere la nuova pista di ghiaccio. Le Polpette si sono comportate benissimo, ormai sono grandi (sigh, sigh) ed i pianti sono ridotti. Anche durante il viaggio, Polpona ha dormito sia all'andata che al ritorno, Polpina invece solo al ritorno, dato che all'andata era incuriosita dalle numerose gallerie. L'unica nota negativa è che mancava mia cugina E., il mio amore, la sorella che non ho, la vita mia; era fuori città per una regata.

Peccato che al ritorno, tutta la mia euforia, si sia trasformata in nervosismo allo stato puro. Avrei ammazzato Paponzo, che al mio rientro in casa, se ne stava nel lettone al calduccio, senza preoccuparsi minimamente delle difficoltà che io avevo nel gestire due Polpette urlanti. Le piccole erano stanche, assonnate, ma io dovevo pur svestirle, preparare il biberon e metterle al letto. Per fortuna che c'era mia mamma che mi ha dato una mano. Quando poi, "il tipo", ha sentito che urlavo disperata, ha deciso di alzarsi e di aiutarmi.
Vabbè, ormai non mi faccio più sangue acido per questo, lo conosco, è così, o lo accetto o lo evito, ed io lo accetto. E poi non mi posso certo rovinare una così bella giornata per una stronzata del genere.
Giusto???

Eccici qui, mio padre, il mio adorato nipotino R., mia cognata, io, mia zia e le Polpette.

mercoledì 10 marzo 2010

Ritorno alla femminilità.


Uno dei buoni propositi per il 2010 era quello di ritornare FEMMINA. Sono passati già tre mesi dall'inizio dell'anno, ma meglio tardi che mai. Sabato scorso, ho preso il cellulare e ho chiamato la mia parrucchiera per fissare un appuntamneto: lunedi 8 marzo (guarda caso festa della donna), alle 14. E così lei è venuta a casa mia (troppo lusso andare io in un salone, le Polpette ancora non permettono)avantieri e mi ha fatto una testa nuova. Inutile dire che non vedevo una parrucchiera dal 21 agosto, giorno del matrimonio della cugina di Paponzo. Vergognoso direi. Ho fatto le meches, ho sistemato il taglio, mi sono guardata allo specchio e ho cominciato ad intravedere una specie di figura femminile.
Ho deciso da allora di truccarmi in casa. E si, perchè io la maggior parte delle mie giornate le passo in casa e quando passo davanti ad uno specchio mi spavento. Allora che male c'è? Un filo di matita sugli occhi non fa male, mica bisogna necessariamente andare ad una serata gala per truccarsi.
Come se non bastasse, ieri ho ripreso la mia magica pochette porta smalto. Perchè un tempo (ancora oggi in verità), adoravo lo smalto, guai ad andare in giro senza smalto, un giorno osavo con colori forti, il giorno dopo bastava quello trasparente lucido. Dipendeva dallo stato d'animo. Oggi mi manca il tempo per star dietro alla manicure. Però ieri ho preso uno grigio perlato e l'ho messo, giusto per provare ancora l'ebrezza di guardare le mie mani e pensare che tutto sommato non sono male.
Per concludere, stanattina sono uscita sola, lasciando le Polpette con Paponzo e mi sono precipitata in un negozio d'abbigliamento femminile. Sono tornata a casa con un paio di pantajazz, quelli larghi con elastici alla caviglia (ok, poco femminili, ma molto carini), un maxipull ed un vestitino di lana. Adesso mi servirebbero un paio di leggins neri, perchè quelli che ho sono distrutti.
Per ora è tutto, ma non è detta l'ultima parola, considerando che fra 10 giorni dovrò partecipare ad un matrimonio.
Credo che noi donne siamo delle persone tanto complicate, ma basta poco per renderci un pò più felici.

lunedì 8 marzo 2010

Le amiche del cuore


Ci sono giorni che iniziano come tutti gli altri, si fanno le stesse cose di routine, ma poi basta una parola, una notizia, una sorpresa e tutto cambia.
E' quello che oggi è successo a me.
Quando mi diplomai, decisi con due amiche di classe, di andare a studiare nella stessa città e di prendere casa insieme. Con noi viveva una ragazza di Gallipoli. Il primo anno andò tutto bene. Il secondo, al posto della tipa di Gallipoli, subentrò un'altra ragazza del nostro stesse paese. Si sa, la convivenza è difficile, soprattutto se la quarta persona rompe gli equilibri che io e le mie due amiche avevamo creato. Successe così che il rapporto tra me e loro cambiò così tanto, da portarle a cambiare casa, andandosene via prima una (e sinceramente non mi dispiacque molto) e poi l'altra (era la mia migliore amica). Non so il perchè, entrambe mi tolsero il saluto, senza un motivo valido. Io non avevo litigato con nessuna delle due, semplicemente non mi ero schierata dalla loro parte quando c'erano litigi furibondi tra le tre ragazze. Vabbè, mi dicevo, è andata così, pazienza.
Intanto la mia migliore amica R. si era lasciata col ragazzo, per mettersi con un altro, mentre io ho continuato a sentire e vedere il suo ex.
Dopo qualche anno il suo ex, mi confidò di non essere più ex, perchè R. era cambiata, ritornando sui suoi passi e pentendosi amaramente per aver chiuso con tutti. Mi disse anche che si stavano rifrequentando e che aveva voglia di rivedere anche me. Così fu. Ci incontammo e mi raccontò ciò che le era successo negli ultimi anni, di quanto aveva sofferto col tipo, di avere subito umiliazioni dalla famiglia. Ci rappacificammo, mi propose anche di prendere il suo posto di lavoro, dato che lei aveva intenzione di lasciare la città, per finire gli studi a distanza. Io iniziai a lavorare al posto suo, ci sentivamo spesso e quando io tornavo a casa ci incontravamo. Sembravo tutto risolto, fino a quando lei un giorno mi chiamò e mi disse che sarebbe ritornata in città per scrivere la tesi e avrebbe avuto bisogno di nuovo di quel posto di lavoro. Per me non c'era alcun problema, lei aveva sicuramente più bisogno di lavorare. Purtroppo i datori di lavoro si rifiutarono di riprenderla e così le mi ritolse il saluto. Da allora non ci siamo più parlate e questo mi ha fatto molto male, io non avevo colpe, semplicemente mettevo l'anima in tutto ciò che facevo.
Sono passati diversi anni, quando ci incontriamo per strada, si volta dall'altra parte, se non può evitare il mio sguardo, si limita ad un timido "ciao". Anche se non ci frequentiamo, so tutto della sua vita grazie ad amici comuni. So che si è sposata (col fidanzato storico), ha una bimba di nome L., nata esattamente un anno prima delle mie, so dove abita, so che si è iscritta nuovamente all'università per prendere un'altra laurea. Qualche giorno fa ho saputo che aspetta un altro bimbo/a, che nascerà a settembre.
Ma la notizia clou, quella che mi ha sconvolto la giornata, è che aspetta ben due gemelli. Non so perchè, ma sono rimasta senza parole. La prima cosa che mi è venuta in mente è chissà se quando l'ha saputo ha pensato a me.
Io me la porto ancora nel cuore, vorrei tanto che lei lo sapesse, vorrei incontrarla, vedere come vive, in che modo passa le giornate, condividere il timore e la gioia di essere mamme e mogli. Ho raccontato questa storia alla persona che mi ha dato la notizia, puntualizzando anche il fatto che mi farebbe piacere che lei sapesse ciò che provo. Chissà magari mi cerca. Io no. Non posso farcela, ci ho provato una sera, siamo uscite insieme (eravamo in 15) e pensavo di ritornare indietro, ma nulla, dall'altra parte c'era un muro. Adesso tocca a lei. Mi piacerebbe sapere come vive la gravidanza gemellare, potrebbe aver bisogno di consigli, rassicurazioni, non so, ma oggi non faccio altro che pensare a lei.
Non so neanche perchè ho scritto questo post, forse in cuor mio spero un giorno di farlo leggere proprio a lei, o forse solo per metter giù i miei pensieri malinconici.
So per certo che le voglio davvero un mondo di bene.

mercoledì 3 marzo 2010

Essere figlia


Capita a volte di voler ritornare bambina, o precisamente di voler esser solo figlia e non più moglie, casalinga, cuoca e mamma. E' quello che ho desiderato negli ultimini tre giorni. Perchè se sei mamma non puoi permetterti di stare male. Ma purtroppo succede.
Succede anche a noi mamme di crollare, di sentire il freddo fin dentro le ossa, di correre in bagno ogni 10 minuti, di avere il mal di pancia e un mal di testa che di distrugge. Si, succede, ma devi far finta (o quasi) di star bene, ed è molto difficile. Allora capita di non voler vedere davanti ai tuoi occhi le Polpette (che mamma snaturata) che ti chiamano in continuazione, mentre tu sei sul divano con quattro coperte che muori dal freddo. Desideri solo ed esclusivamente stare sola, avere il buio intorno e startene in un lettino al calduccio, con la mamma vicino che ti chiede se va menglio.
Quando ero dai miei (s'intende non sposata), ricordo che mia mamma mi portava il termometro, mi chiedeva se avevo fame, se desideravo un brodino caldo, se avevo freddo. Ed io mi sentivo coccolata, amata e protetta.
Oggi invece no. Con la maternità cambia tutto, cambia il modo di porsi nei tuoi confronti anche da parte della tua stessa mamma. Perchè mia madre c'era, ma la mia vita dovevo gestirla sempre io. Perchè le Polpette se hanno fame ci sono io, se hanno sonno ci sono io, se devo cambiarle ci sono io, io, io e sempre e solo io. Ma quando io sto male, chi mi può sostituire? Nessuno, perchè loro sono abituate alla mia costante presenza da 18 mesi. Non so se questo è un bene o un male, ma purtroppo è così. E poi Paponzo non riesce a capire perchè io le voglio mandare al nido, dice che lo voglio solo per essere più libera, perchè sento il bisogno psicologico di tornare a lavorare (vabbè questa storia merita un post a parte).
Come se non bastasse, anche le mie Polpette sono più lagnose del solito, ma lo fanno apposta?
Per fortuna io oggi sto molto meglio, purtroppo le mie Polpette un pò meno. Nulla di grave, però tra raffreddori e tosse, questo inverno non passa più.
E poi dicono che le donne son il sesso debole. Paponzo solo perchè ieri sera le Polpette non dormivano è andato su tutte le furie. Mi accusa di avere poca pazienza, di urlare e lui che fa alle 23.30? Sbotta come un pazzo. Quanto lo vorrei vedere un solo giorno, stare a casa con le piccole e fare tutto ciò che faccio io.
Non mi resta che dire: VIVA LE DONNE.