mercoledì 30 giugno 2010

Vacanze. Troviamo una soluzione. Post palloso di un'eterna indecisa.

E' tempo di vacanze, mare, montagna, città d'arte. C'è chi è già partito, chi prepara le valige, chi partirà per agosto e chi rimarrà a casa. Ecco. Io appunto, apparterrei all'ultima categoria, almeno fino ad ora questo è.
Ma per fortuna (o per sfortuna? dipende dai punti di vista), abito in collina e il mio paese dista circa 15 km dal lido. Ho deciso che queste mie figliolette, un pò di mare lo meritano, un pò di sano divertimento, un pò di sole, un pò di ....eccheppalle, sto già male al pensiero.
Dicevo che ho deciso di iniziare il mare lunedì prossimo.
Il problema qual è?
Il problema nasce (1) nel momento in cui devo decidere, con che mezzo portare le suddette figliolette al mare. E poi, nasce (2) quando mio padre mi propone di andare alla casa che abbiamo al borgo, che dista 3 km dal lido. E poi, nasce (3) quando stamattina mia suocera mi suggerisce di trasferirmi-ci in casa loro, in campagna, a circa 7 km dal mare per poterci andare insieme.
Allora, penso che le tre cose vanno analizzate, ponderate e infine mi tocca scegliere.

1) Dovrei (il condizione è d'obbligo) fare su e giù con la macchina per 15 km, tutti i giorni, partire alle 7 e rientrare alle 11.30, lavare le Polpette, sistemare la borsa, fare la doccia, preparare il pranzo, far dormire le piccole, dedicare l'intero pomeriggio alla casa, alla cena, spazzare ogni nano secondo la sabbia del mare che mi ritroverei in ogni angolo della mia adorata casa (quanto la odio la sabbia), avere i nervi a fior di pelle, rinunciare al cazzeggio pomeridiano per fare le faccende, lavatrici, aspirapolvere, pavimenti da lavare e chi più ne ha più ne metta. D'altronde, l'anno scorso l'ho fatto per circa 15 giorni, e tutto sommato poi ci si abitua, diventa routine, ma oggi al pensiero mi sale la temperatura.

2) Per far fronte a tutto ciò, mio padre mi ha proposto di trasferirmi nella loro casa al mare, che però si trova al borgo e non al lido. Avrei comunque bisogno di un mezzo di trasporto, farmi 3 km. Le Polpette le laverei comunque, io la doccia me la farei lo stesso, il pranzo e la cena anche, ma almeno mi risparmierei la fatica delle faccende. Certo le farei ugualmente, ma un conto è pulire 150 mq di casa e un altro pulirne 50. E poi, si sa, la casa delle vacanze non deve necessariamente essere super pulita, sarebbe sufficiente fare il minimo indispensabile. Ma che ci faccio io in una frazione di poche anime, sola soletta con le Polpette? No, troppo noioso.

3) Stamattina, parlando con la suocera di tutto ciò, è saltata fuori un'ultima proposta.
La nonna Emme, santa suocera (che sta andando al mare già da un mese col nipote quattrenne), mi ha proposto di andare a casa sua, trasferirmi proprio lì con le Polpette.
La cosa non mi disturberebbe affatto. Non ho trovato nessun punto negativo.
-io vado d'accordissimo con loro;
-andrei al mare con lei e col nipote quattrenne (vabbè se non ci fosse sarebbe meglio);
-non dovrei cucinare, anzi avrei il piatto bello e pronto per me, per Paponzo e per le Polpette;
- non farei le pulizie, massì certo, l'aiuterei comunque nella gestione della casa, ma fare le pulizie a casa degli altri mi è sempre piaciuto di più che farle a casa mia;
-avrei una camera, anzi anche due se vogliamo, tutta per noi;
-le Polpette sarebbero ultra felici di stare con i nonni e con il cuginetto;
-oltre a godere dei benefici marini, le Polpette respirerebbero aria pura di campagna e questo non può che far bene.

D'accordo, tutto ok, ma io che ci faccio in campagna, 24 ore su 24, tra pecore, capre, galline, cani e gatti? E poi senza internet? Per me sarebbe una grande palla, ma pensando positivo, potrei rilassarmi, fare lunghe passeggiate, leggere libri, farmi lunghe dormite. Un pò noioso direi, ma d'altronde non si può avere tutto e credo che questa potrebbe essere una bella soluzione.
Non ne ho ancora parlato con Paponzo, ma credo che sarebbe d'accordo, perchè pensandoci bene, gli uomini, seppur a 33 anni, hanno sempre bisogno del latte di mammà.
E' tutto da vedere, ma comunque vada una cosa è certa: noi da lunedì prossimo ce ne andiamo al mare (tempo meteorologico permettendo).

domenica 27 giugno 2010

Una serata in pizzeria

E che sarà mai un sabato sera in pizzeria? Ed invece per noi è stato un evento importante.Si, perchè io non ci andavo praticamente da un anno. Ormai i nostri sabato sera, si riducevano a pizza a domicilio o cena con amici, rigorosamente in casa nostra.
Si usciva di più quando le Polpette erano piccole, cioè quando non camminavano e si addormentavano pacificamente nel carrozziono o nel passeggino, permettendoci di gustare le serate fino in fondo. Poi succede che diventano grandi, iniziano a camminare e gestirle diventa un pò più complicato. Mettiamoci pure che loro sono abituate ad andare a nanna non più tardi delle 22 e quindi uscire diventa davvero difficile.
Ed invece, ieri sera l'esperimento è riuscito perfettamente. E'chiaro che non si può fare l'alba, neanche mezzanotte in verità, ma tornare alle 22.30 e passare una serata allegra e serena, non è poi così male.
Prima del grande evento, ho fatto cenare le Polpette a casa, le ho vestite carine carine e siamo andati in pizzeria. Loro erano entusiaste e si sono comportate bene. Fortunatamente i camerieri hanno provveduto a portarci due sedioloni in legno e noi, per farle stare buone abbiamo ordinato subito delle patatine fritte. Ne hanno fatto una scorpacciata, poi hanno gradito anche un trancio di pizza. Tutto questo, rimanendo sedute a tavola, tranne la Polpina, che talvolta ci interrompeva, cercando di alzarsi in piedi ed implorandoci di scenne (scendere). Finita la cena, ci siamo diretti in un bar difronte casa, per prendere una mousse al caffè e nel tragitto pizzeria- bar, abbiamo permesso alle Polpette di camminare da sole, evitando il passeggino.
Ma non avevo previsto una cosa. Si sa che Polpina è un pò stitica, me la fa a giorni alterni, ma proprio ieri sera, tra una pepata di cozze ed una pizza, ha avvertito lo stimolo.....e l'ha fatta.
Per fortuna avevo portato con me due pannolini (ecco perchè noi mamme siamo sempre le ultime a scendere di casa, prendi questo e prendi quello) e mi sono cimentata in un cambio in piedi, visto che nel bagno microspopico del ristorante macava il fasciatoio. Ma anche questa è andata e la Polpina è tornata in pochi minuti bella e profumata (il bagno un pò meno).
Ho cercato di fare delle foto, ma fotografarle insieme è un'ipresa ardua, o si gira una, o si gira l'altra e questo è il risultato.
Le Polpine pronte e Paponzo in desabillè

La Polpona seduta composta e la Polpina che cerca di alzarsi.

Il dopo cena.

Concludendo, penso che questa serata sarà l'inizio di una lunga serie di uscite mondane, visto che è stata una serata davvero rilassante e poi, se il risultato è quello di vedere dormire le proprie figlie ( e soprattutto la Polpona), per 10 ore di fila e sentirle sveglie alle 9. 15 di mattina, devo dire che la cosa si può fare, eccome se si può fare.

mercoledì 23 giugno 2010

E scriviamolo questo post va....

Succede che negli ultimi tempi, la pigrizia si è impossessata del mio corpo. Non che io non abbia voglia di fare nulla. Anzi. Faccio di tutto di più, dalla mattina alla sera. Ma ciò che mi viene difficile è scrivere post. Accendo il pc, leggo, leggo e leggo, commento anche un pò, sbircio su fb, e ultimamente mi sono pure messa a giocare a burraco online (l'università docet).
Ma di scrivere non c'ho proprio voglia. Eppure ci sono tante cose da dire, potrei scrivere mille e noiosi post sui grandi progressi delle Polpette, ma mi limiterò ad accennarli, giusto per non farli cadere nel dimenticatoio.

1) Abbiamo iniziato la fase dello spannolinamento. Non credevo fosse così difficile. Le mie Polpette temono il vasino, odiano il water e amano farsela addosso. Sta di fatto però, che la sensazione di bagnato non venga molto gradita. Pretendono che io le cambi subito, ma desisto, le lascio bagnate per un pò, giusto il tempo di far capire loro quanto è spiacevole avere le mutandine umidicce. In realtà, un piccolo progresso c'è stato. Mi dicono quando devono farla, si rifiutano di andare in bagno, la fanno più in là, vengono da me e mi dicono : "mamma pipì patto Iaia/Lella, veni, quà a patto" e mi portano sul luogo del delitto. Almeno mi riasparmio di andare in giro con il panno alla ricerca del bagnato. Ma dopo questo grande passo avanti, ne abbiamo fatto cento indietro. Non so gestire la situazione, questa è la verità.
Ora fa freddo e lo spannolinamento lo abbiamo abbandonato da quattro giorni ormai. Lo so, non si fa, le confondo, forse non sono ancora pronta io? Ma se è vero che ci si impiega non più di un mese, allora potrei iniziare a luglio o ad agosto. Ecco. Cerco scuse per rimandare, e poi sono stufa di parenti e amici che mi danno consigli gratuiti. Qui lo dico: NON MI INTERESSA COME E QUANDO AVETE TOLTO IL PANNOLINO AI VOSTRI FIGLI. BRAVE, APPLAUSI, SIETE DI SICURO PIU' BRAVE DI ME. ( e questo glielo direi alla zia D. che mi ha rotto i co@@@@ni, dicendomi che i suoi figli a 18 mesi era spannolinati, che io non ci riuscirò mai perchè lolevo e lo rimetto). Lo so che non mi sono impegnata, ma so che per settembre questo benedetto pannolino va tolto.

2) Le Polpette crescono alla grande e mi stupiscono ogni giorno per i loro progressi. Ormai parlano proprio bene ed io ci posso fare i discorsi. Mi viene quasi voglia del terzo figlio, soprattutto quando vedo le pance in giro. Ma poi ripenso ai primi tre mesi e la voglia mi passa. Hanno i loro gusti alimentari ben definiti. La Polpona adora la pasta e il pane, la Polpina predilige secondi e schifezze. Lei vivrebbe di prosciutto, cotolette, dolci, cioccolate, caramelle e gelato. Entrambe amano il pesce e la carne, e guai a passare il minestrone e i legumi. Adorano ceci, fagioli, piselli e lenticchie (Polpina mangia solo quelli e scarta la pasta, Polpona mangia più pasta e meno legumi). E poi? vogliamo parlare della cipolla? Io la odio, la scarto sempre, invece loro amano la focaccia con la cipolla, ed anche quella cruda, ma da chi avranno preso? (ovvio da Paponzo).
Il linguaggio, come dicevo prima, è ormai articolato. Anche Polpina, sta a buon punto, sebbene alcuni termini siano incomprensibili. Sanno già che ad agosto compiranno due anni.
L'Inno di Mameli lo conoscono a memoria e quando ci sono sono partite in tv, loro gridano "Itaia, Itaia" ed iniziano a cantare.
Non sono più interessate alla tv e questo è un bene. Anche se, lo ammetto, prima era un buon motivo per evitare capricci o per distrarle un pò. Ora no, il televisore rimane spento tutto il giorno e le pubblicità, che prima amavano, ora vengono completamente ignorate.

3) E' ormai estate, anche se dal 21 giugno sembra arrivato l'inverno. Bisognerà portare al mare le Polpette, perchè si sa, lo iodio fa bene e ci risparmia qualche malanno in inverno. Ma! C'è sempre un ma!
Uno: io odio il mare.
Due: con la Polpette lo odio ancor di più.
Tre: al solo pensiero di scenderedicasa-caricarebimbeebagagli-fare 12 km-parcheggiare-scenderebimbeebagagli-andaresullaspiaggia-sclerare-ritornareallamacchina-ricaricarebimbeebagagli-rifare12km-riscenderebimbeebagagli-risalireacasa-farebagnetto-pranzo-nanna-cena-doccia- no, solo a scriverlo sto male, a pensarci sto malissimo e aggiungiamoci pure i 40 gradi....si può fare? Si. Lo devo fare. Lo devo alle mie Polpette, che in fondo un pò di divertimento diverso se lo meritano anche. E quindi so che va fatto, devo pensare positivo e soprattutto illudermi che l'inverno prossimo non ci saranno tosse e raffreddore.

Avrei voluto scrivere un post breve, ma già sapevo, che non ci sarei riuscita, ma almeno sono felice di essere giunta alla conclusione.

venerdì 11 giugno 2010

Per te nonna N.

Se mi ami non piangere!
Se tu conoscessi il mistero immenso del cielo dove ora vivo,
se tu potessi vedere e sentire quello che io vedo e sento
in questi orizzonti senza fine,
e in questa luce che tutto investe e penetra,
tu non piangeresti se mi ami.
Qui si è ormai assorbiti dall’incanto di Dio,
dalle sue espressioni di infinità bontà e dai riflessi della sua sconfinata bellezza.
Le cose di un tempo sono così piccole e fuggevoli
al confronto. Mi è rimasto l’affetto per te:
una tenerezza che non ho mai conosciuto.
Sono felice di averti incontrato nel tempo,
anche se tutto era allora così fugace e limitato.
Ora l’amore che mi stringe profondamente a te,
è gioia pura e senza tramonto.
Mentre io vivo nella serena ed esaltante attesa del tuo arrivo tra noi,
tu pensami così!
Nelle tue battaglie,
nei tuoi momenti di sconforto e di solitudine,
pensa a questa meravigliosa casa,
dove non esiste la morte, dove ci disseteremo insieme,
nel trasporto più intenso alla fonte inesauribile dell’amore e della felicità.
Non piangere più, se veramente mi ami!

Padre G. Perico – Sant’Agostino

Cara nonna, te ne sei andata via da circa tre ore, sono corsa da te, per vederti un'ultima volta nel tuo letto, eri ancora calda, mi risulta difficile scrivere qualcosa, vorrei raccontare quanti ricordi ho, quanto sei stata forte, quante cose mi hai insegnato, ma non ci riesco e poi non basterebbe un blog intero, per dire quello che hai trasmesso a tutti noi in 89 anni di vita.

Oggi rinchiudo nel mio cuore, tutti i bei bei ricordi e cerco di cacciare dalla mia mente le cose che mi rattristano. L'unica cosa che mi consola e mi da un lieve sollievo è questa preghiera di Sant'Agostino, mi piace pensare che tu dica questo.

Ti abbraccio nonna, vivi serena in Paradiso.

BUONA VITA!


E ancora giveaway

Ultimamente, ci sono in giro un pò di giveaway che mi incuriosiscono. Diciamo pure che ci ho preso gusto.
Dunque il primo è quello di, Mammagiovane che mette in palio la prima valigia cavalcabile, è troppo simpatica e la voglio ad ogni costo. Per saperne di più basta andare qui. (scade il 27 giugno).
Il secondo è quello di GEMELLI GIOIELLI, che in occasione del suo compleblog, mette in palio un libro di fiabe per bambini, ilcui nome rimane un mistero. Per maggiori informazione andate a visitare il suo blog. (scade il 15 giugno).
Infine c'è il giveawy di Mammachetesta che mette in palio un libro secondo me troppo interessante. Si tratta di Una madre lo sa di Concita De Gregorio. (scade il 30 giugno)
Che dire? In bocca al lupo a tutte, ma soprattutto a me (scusate ma quando cevò, cevò).

mercoledì 9 giugno 2010

L'Inno di Mameli

Da un pò di tempo le Popette cantano a squarciagola l'Inno di Mameli. Succede che io comincio ad intonare il testo della canzone e che loro proseguano, dopo avere avuto dei piccoli aiutini.
Io: frateeelliiii
Loro: d'Itaiaaaa
l'Itaaalia
s'è detta
dell'eeelmo
di Ciccio
si è ciiiinta

a teeetta
dov'è la
iiittoiaaa ittoia, ittoia e continuano urlando per casa la parola Vittoria a più non posso.
E' sconvolgente vedere la rapidità con cui apprendono qualsiasi parola o canzone. In particolar modo la Polpona chiacchierona, mi stupisce di giorno in giorno, perchè dice parole che non ha mai sentito prima d'ora. Riesce addirittura a comporre frasi di tipo compiuto. Se, ad esempio, la Polpina è nell'angolino che si concentra per fare cacca, lei si avvicina e le dice : Lella, fai a cacca? Lella hai patto a cacca?
Poi mi viene incontro e mi dice: Mamma, lella a cacca patto, toglie? puzza, bidè a fare mamma.
La Polpina, che ha più difficoltà nel parlare, la segue e cerca di apprendere dalla sorella. Grazie a lei, ha imparato tante parole, nonchè il suddetto Inno. Diciamo che cerca di imitarla, soprattutto, quando vede che l'attenzione di parenti e amici è spostata più verso la Polpona, lei si intromette nel discorso e tenta di emularla.
Questa mattina, nonna Erre, ha comprato due bandierine dell'Italia, io le ho prese e svolazzandole, ho iniziato a cantare l'Inno di Mameli. Loro non hanno esitato ad imitarmi, hanno preso le due bandierine, sono corse sul balcone ed hanno iniziato a fare l'esibizione pre-mondiali. Speriamo che tutto ciò sia di buon auspicio, per l'esito dei mondiali.

martedì 8 giugno 2010

Non voglio credere.

Mia nonna è tornata a casa. Non è una bella notizia, in effetti è rientrata perchè in ospedale non possono fare di più, lei sta male, necessita di cure e flebo 24 ore su 24. In pratica quello che le facevano in ospedale, si può anche fare a domicilio, per cui i figli hanno deciso di riportarsela a casa.
Succede che, dopo aver cenato, Paponzo decide di portare le Polpette a spasso, in modo da permettermi di sistemare la cucina. Io tra un piatto e una pentola da asciugare, decido di andare da mia nonna e di non raggiungere mio marito. Poi, non è andata proprio così, perchè Paponzo era accaldato e deciso a rientrare, le Polpette, invece, avevano altri programmi, andare a casa della zia A. Sistemato tutto, raggiungo casa di mia nonna.
Lei era lì, nella sua bella camera da letto e giaceva sul suo lettone. Respirava serenamente, aveva gli occhi socchiusi e la mascherina per l'ossigeno. Mentre ero sul lettone vicino a lei, vedevo le mie zie che facevano strani traslochi. Spostavano mobili, eliminando dalla camera, una cassapanca e un mobiletto. Non mi spiegavo il motivo e quando mia mamma gliel'ha chiesto, hanno risposto che bisognava fare spazio, per poter mettere delle sedie, in modo da far accomodare i parenti che sarebbero venuti a far visita alla nonna. Non capivo, perchè la camera è molto grande e spaziosa, ma ho lasciato perdere.
Mi sono accomodata nel salotto è ho visto che le mie cugine, sfogliavano un album, fotografico.
-Ele, vedi questa ti piace? e quest'altra? Ma ti ricordi, questa è al suo ottantesimo compleanno, che belli che eravamo, guarda, ci siamo tutti e come era felice la nonna..
Nella mia ingenuità ( o forse stipidità?), ho pensato che stessero guardando le foto, per rompere un pò ilo ghiaccio, per rendere meno tesa l'atmosfera.
-Sai Ele, stiamo cercando la foto del matrimonio di F. per vedere cosa indossava la nonna e soprattutto che collana aveva.
Continuavo a non capire, ma ho risposto che lei aveva sempre la stessa collana, il suo adorato doppio giro di perle.
Nel frattempo, vedevo le altre mie cugine vip-primedonne (che si sono all'improvviso trasformate in dottoresse e infermiere), che piangevano e non prendevano pace, spostandosi da una camera all'altra.
Alla fine, vengo convocata sul balcone da una di loro (la meno vip):
-Ele, noi andiamo a comprare le scarpe per la nonna.
Cioè scusa? Le scapre per la nonna? Non ci ho visto più, e ho sbottato, le ho detto che non condividevo questo loro comportamento, che la nonna è ancora qui con noi (grazie al Cielo) e che non era giusto organizzare un funerale per una persona che è ancora viva. Lei poverina, si è giustificata, dicendo che le era stato consigliato da zia L.
Io sono rimasta di sasso, senza parole, e ho poi capito il motivo dello spostamento mobili, e la successiva scelta delle foto più belle. Ma ci rendiamo conto? Stavano scegliendo la foto da mettere sulla lapide di mia nonna che era nella camera accanto e respirava affannosamente.
Ora, a distanza di circa 3 ore dall'accaduto, mi interrogo e mi chiedo? E' giusto comportarsi così, cioè sono io poco realista, perchè non voglio credere a ciò che sta succedendo nella mia famiglia, o sono loro troppo affrettate? Non so darmi una risposta, ma ciò che mi preoccupa è la freddezza con cui sto affrontando questa situazione.
Non riesco a piangere, io che mi commuovo anche ai funerali degli estranei, mi sento serena, io che sono l'apprensione fatta persona, sembra che nulla di tutto ciò mi appartenga.
Che mi succede? Cerco di farmi un'autoanalisi e giungo ad una conclusione:
non sono cambiata, io sono sempre io, ma mi impongo (inconsciamente), di non credere a quello che mi succede. Esco dal mio corpo (ed anche dalla mia anima), e osservo il mondo circostante con altri occhi diversi da me. E' difficile da spiegare, ma nel mio Io è tutto chiaro.
Non voglio credere che mia nonna sta morendo.
Non voglio credere che un pezzo di storia se ne sta andando.
Non voglio credere che lei, la donna immortale è immobilizzata in un letto e non muove neanche un dito.
Non voglio crederci. Questa è la verità.
E poi se rientro in me, penso che le mie cugine hanno ragione, che forse bisogna preparare tutto, che forse potrebbe succedere da un momento all'altro, che forse dobbiamo essere pronti, forse, forse.

lunedì 7 giugno 2010

Ci sono tante novità

In questo periodo, sarà perchè sta arrivando davvero l'estate, mi scoccia un pò scrivere. Ma come al solito, proprio quando non ne ho voglia, succedono cose che, inevitabilmente, devo ricordare.
Qualche giorno fa, ho lasciato le Polpette per qualche ora. E ieri l'ho rifatto. Non era mai successo prima d'ora, nel senso che da quando sono nate, io mi sono limitata a lasciarle per non più di mezz'ora, giusto il tempo della spesa o di qualche commissione importante. Invece il 2 giugno, sono stata costretta a farlo, a causa di una visita in ospedale, che io e Paponzo abbiamo fatto a mia nonna. Per fortuna la mia santa suocera, è venuta a casa mia e noi siamo andati via, quando loro dormivano, risparmiandoci di farle assistere alla nostra partenza. Sarà strano, ma io mentre ero in macchina, ho provato un senso di libertà, sono tornata indietro nel tempo e mi sono anche chiesta se avevo davvero due figlie. Mi sentivo libera e felice, con l'autoradio a palla e la sigaretta in mano. Non provavo questa sensazione da circa 21 mesi. Peccato che tutta l'atmosfera, sia svanita in ospedale, quando ho visto la povera nonnina che respirava a fatica e lottava tra la vita e la morte. Mi sono sentita una stupida, il senso di colpa ha preso il sopravvento, le lacrime mi riempivano gli occhi ed il mio orgoglio doveva trattenerle, perchè non volevo farmi vedere piangere, soprattutto dai miei genitori. Mi sono sentita sdoppiata: una parte di me voleva rimanere lì, con mia nonna, perchè non sapevo se l'avrei rivista viva, un'altra parte di me, voleva tornare a casa dalle mie figlie, per respirare il profumo di vita che loro emanano.
Tutto sommato, oggi va meglio, mia nonna è con noi, è ancora in ospedale, ma io so che potrò rivederla.

Ieri, io e Paponzo, siamo andati in un altro ospedale a trovare mia zia, figlia di mia nonna, anch'essa bloccata in un letto a causa di due interventi chirurgici che ha subito nell'arco di cinque giorni. Un periodaccio direi. Questa volta, le Polpette, le ho portate da mia suocera, e purtroppo non dormivano. Per fortuna, siamo riusciti ad andare via, evitando lacrime e capricci, ringraziando le galline e le pecorelle che tenevano compagnia alle pesti.

Oggi, abbiamo iniziato le prove di spannolinamento. Un disastro. Le Polpette odiano stare nude, senza calzini, con i pantaloncini e soprattutto senza pannolino. Io credo sia una normale reazione e sono sicura che domani andrà meglio (povera illusa!)
Tutto è iniziato ieri. Il caldo era asfissiante e la santa suocera, ha pensato bene di farmi trovare, al mio ritorno, le Polpette sbracciate e con i pantaloni corti. Avevano però i collant e quindi l'impatto gambe-nude, non è stato forte.
Anche oggi, il caldo si è fatto sentire, era inevitabile fare il cambio di stagione e ho deciso, di punto in bianco, di spogliare le Polpette. Hanno avuto la stessa reazione. Non volevano mettere la mutandina, volevano rimettere il pino (pannolino), i zini (calzini) e i toloni (pantaloni). Alla fine sono riuscita a mettere la mutandina, i pantaloncini e i calzini antiscivolo. Non è andata male, è andata MALISSIMO!!! Temono anche il vasino, io non sono come fare, lo so che è presto, ma vedere dopo poco i pantaloni bagnati, mi ha fatto pensare che forse non ce la faremo mai. So bene che, una volta tolto il pannolino, non bisogna metterlo più, ma come faccio ad uscire? Bagnamo i passeggini? E in macchia? Bagnamo i seggiolini? Sarebbe un disastro e poi io ho una mia teoria. Ho deciso che, per il momento glielo toglierò solo la mattina, un paio d'ore, giusto il tempo di farle abituare al nuovo indumento e di farle prendere confidenza con il vasino (che in realtà utilizzano come sedia). Successivamente, farò lo stesso anche il pomeriggio, fino a quando capiranno che essere umidicce, non è poi così simpatico. Ce la farò??? Non lo so, ma prima o poi doveva succedere.

martedì 1 giugno 2010

Shopping compulsivo, un vero investimento.

Qualche giorno fa, navigando un pò di qua e un pò di là, ho pensato bene di fare acquisti online.
In realtà, non era la prima volta, ho addirittura comprato il passeggino gemellare su ebay, partecipando ad un'asta e vincendola.
Ma la cosa che acquisto più spesso sul web sono i Libri.
Primo, perchè nel mio paese non c'è una libreria decente, secondo, perchè quello che cercavo era disponibile solo su internet bookshop, terzo, perchè si risparmia un sacco, quarto perchè sono stanca di partecipare a blog candy e giveaway che mettono in palio libri, e non vincere mai nulla.
In realtà, i libri che mi interessava comprare erano principalmente due: "Quello che le mamme non dicono" di Chiara Cecilia Santamaria, in arte Wonderland, e "Una mamma da URL" di Patrizia Voli, in arte Extramamma.
Ma non mi bastava, perchè è da tempo che pensavo di comprare il libro di Tata Lucia Rizzi, dal titolo "Fate i bravi" e quindi ho colto l'occasione al volo. Mi sarebbero bastati i tre suddetti libri, ma visto che arrivando a spendere almeno 39 euro, mi sarei risparmiata anche le spese di spedizione, ho acquistato anche "Le madri non sbagliano mai" di Giovanni Bollea.
Ora, i libri sono arrivati da qualche giorno, ho iniziato a leggere quello di Wonderland e l'ho quasi terminato, e sinceramente non credevo di riuscire a trovare il tempo per farlo.
Ma ho trovato la soluzione: basta non accendere il pc e dedicare le mie due/tre ore prenanna alla lettura.....anche se in fondo.....la mia dose di Internet mi manca terribilmente.