mercoledì 21 dicembre 2011

Ho voglia di annoiarmi

Che poi la noia non mi è mai piaciuta.
Ma quando la sera arrivo distrutta e mi addormento sul divano alle 21, quando mi dimentico le cose importanti da fare, quando mi rendo conto che non si può vivere in apnea, capisco che mi devo un attimo fermare.
La mia testa è piena di cose da fare, da dire, da non dimenticare. Non ce la posso fare.
La mattina è un corri corri fino alle dieci. Al lavoro arrivo con la lingua per terra, si lavora, c'è da sorridere con i clienti sempre e comunque e nelle brevi pause c'è da pensare a come incastrare le mille cose da fare nell'arco della giornata.
Gli ultimi regali da comprare.
Quelli acquistati da impacchettare.
Trovare il tempo per farli giungere a destinazione.
E poi la recita delle Polpette: gonnelline in carta crespa da preparare e dolcevita da decorare.
Per non parlare poi del pranzo, cena, faccende domestiche.
Il problema forse è questo. Quando trascuro la mia casa, quando non ho il tempo materiale per pulire a fondo vado in crisi. Mi ripeto che non si può far tutto, che me ne devo fregare se non ho spolverato o passato l'aspirapolvere, ma è più forte di me, sto nervosa tutto il giorno.
Da lunedì devo anche pensare al pranzo, perchè Paponzo non sta lavorando e si deve pur mangiare. Quando sono sola, ho tempo dalle 13.30 alle 15.30 per pulire, cucinare BENE e rilassarmi un pò. Ora no. Anzi da domani saremo tutti e quattro. Uno stress unico, visto che in questo periodo sto lavorando come una matta.
E poi mi trascuro. La mattina non riesco a dedicare un pò di tempo a me. Non mi piaccio, a stento riesco a lavarmi, trucco zero, i capelli non ne parliamo. Per fortuna che uso molto i cappelli.
Così non va bene, domani devo assolutamente lavarmi i capelli, truccarmi e vestirmi carina, visto che c'è la recita delle Polpette (che emozione, già piango....vergogna).
E poi vorrei rilassarmi. Sono talmente stanca che nei giorni scorsi non ho acceso il pc, e il che è molto preoccupante. Sono fuori da internet, fuori dal tunnel, fuori da me.
Però alterno momenti di forte stanchezza a momenti di leggerezza. In fondo sto bene con la mia famiglia, sarà che il Natale mi trasmette il senso di amore, di fratellanza, di pace che lo caratterizza.
Mi aspetta un bel Natale. Le Polpette sono ansia per i regali. Alla vigilia saremo in campagna di mia zia. Arriverà Babbo Natale (o BUON Natale come dice Polpina), con tanto di cavallo e carretto. Sarà bello, anche perchè ci saranno qualcosa come 11 bambini ad attenderlo (tranne la Polpina che non lo vuole vedere perchè ha paura).
Si sono felice, devo solo cercare di svuotare un attimo la mia testa ed imparare a dire ma chissenefrega, in fondo domani è un altro giorno.
Buonanotte a tutti.

martedì 6 dicembre 2011

La mia testa sta per scoppiare

Ci sono luci ovunque, le vetrine dei negozi sono illuminatissime già da tanto. Sarà perchè il clima (metereologicamente parlando) non è proprio natalizio. Tipo che la mattina ci sono 15 gradi.
Sembra stia arrivando la primavera piuttosto che l'inverno (pare ancora per poco però).
E così i negozianti, per far respirare aria di festa, hanno esagerato con lucine e festoni. Già a vederli mi viene il mal di testa.
In questi giorni mi sento imprigionata in una bolla. Tante cose da fare, tante emozioni, tanti pensieri.
Ecco perchè mi trema la palpebra dell'occhio destro da tre settimane (domani ore 8 visita oculistica).
Ecco perchè una settimana si e l'altra pure mi compaiono herper labiali, fortunatamente piccoli.
Ecco perchè spesso mi sento affaticata, con il cuore in gola e con la paura di non riuscire a fare tutto quello che programmo.
Ecco perchè sto fumando più del solito (prima o poi smetterò).
Ma il mondo va avanti e inaspettatamente ieri mi è arrivata una telefonata di mia cugina (ovvero sorella che non ho), che mi diceva che era in paese (lei vive nel capoluogo a 100 km da me).
Felicità, occhio tremante, tachicardia, corsa verso casa di mia nonna (che non c'è più da un anno e mezzo).

Apro una parentesi.
La casa di mia nonna è stata acquistata da mio fratello, attualmente scapolo e figlio di papà (nel senso che vive con i miei). La suddetta casa, attualmente è stata affittata ad un uomo settantenne ritornato in patria dopo anni di lavoro in Germania.
Chiudo parentesi.

L'appuntamento con mia cugina era proprio lì, in Via Pacinotti. Sotto casa di mia nonna.
Come se non bastasse, l'affittatario ha invitato me, mio padre, mia cugina e i miei zii a prendere un caffè. E' stata un'emozione indescrivibile. L'occhio ha iniziano a treamre, il cuore a battere forte. Entrare nel portone, salire quelle scale, entrare in casa e poi in cucina. La stessa cucina di mia nonna. Per un attimo ho immaginato la mia nonnina alzarsi dal divano per venirmi incontro, piccola piccola, con gli occhi emozionati.
Ma lei non c'era, e al suo posto c'era un gentilissimo uomo, pulito e ordinato manco fosse una donna. E' stato davvero un'esperienza indimenticabile.
Oggi invece altro temolio dell'occhio, tachicardia, felicità e successivo pentimento.
Sono stata contattata da una scuola per fare una supplenza di due giorni. Mi hanno chiamato alle 12.15, sarei dovuta essere lì per le 12.30 e smontare per le 16.30. Ho rifiutato con le lacrime agli occhi. Cazzo, il mio sogno. I miei sacrifici. La mia laurea. La mia prima supplenza. Il mio sogno, insegnare. Ho rifiutato. Ci penso ancora e l'occhio trema impazzito, mi viene la tachicardia e mi domando se ho fatto la scelta giusta.
I motivi del rifiuto sono tanti:
1- il paese in cui sarei andata dista un bel pò dal mio, non conosco la strada, non so nulla di questo paesino di montagna.
2- ero al lavoro, tra l'altro in tenuta ginnica e pure impresentabile (leggi capelli inguardabili, occhiaie e senza un filo di trucco)
3- le polpette stavo tornando dall'asilo, perchè oggi non hanno pranzato lì.
4-la benzina presente nel serbatoio della mia auto non mi avrebbe permesso di raggiungere il luogo.
5- ho avuto paura. di cosa non lo so.
Ci penso e ci ripenso, forse avrei dovuto accettare (ma come facevo? e le bambine?). Mi chiedo se ci sarà un'altra opportunità,mi dico, se fossi, se avessi, se potessi...... perchè quel famoso treno, passa una sola volta, ma poi mi dico che se è destino potrebbe passare una seconda volta. Al solo pensiero mi ritrema l'occhio.
Mannaggia a me, mannaggia!!!!

sabato 26 novembre 2011

Regali di Natale

Mi sono resa conto che manca davvero poco al Natale. Ho iniziato il conto alla rovescia, dato che manca meno di un mese.
E quando arriva il Natale, io non ci sto più nella pelle. Un pò perchè mi elettrizzo al pensiero dell'atmosfera natalizia, un pò perchè inizio a pensare ai regali da fare. E ci penso già da un pò, perchè quest anno mi sono ripromessa di non ridurmi alla vigilia, in cerca di un pensiero per mia suocera o per mia cognata (sorella di Paponzo).
Ecco appunto mia suocera e mia cognata, parliamone.
Io adoro fare regali, ma mi risulta difficile scegliere cosa comprare a chi. Di solito entro in un negozio, compro tante cose carine, che almeno a me piacciono, poi una volta tornata a casa, osservo gli oggetti acquistati e decido a chi dare un regalo pittosto che un altro. Quando arrivo a decidere cosa regalare alla suocera o alla cognata, vado in paranoia. Il fatto è che loro non gioiscono quando ricevono un regalo. Ti ringraziano e finisce lì.
Ora ditemi voi, come si può non essere felici nel ricevere un regalo da parte di qualcuno?
Io sono di tutt'altra pasta. Tipo che mi puoi anche regalare un fiore raccolto nei campi, o un cioccolatino, mi sento felice, mi brillano gli occhi e esterno la mia emozione. All'inizio mia suocera non capiva se riusciva davvero a comprarmi un regalo gradito o se lo facevo per educazione. Cioè mi disse proprio "ma ti piacciono davvero le cose che ti regalo o lo fai per gentilezza, guarda che se non va bene puoi cambiarlo". No, no! E' proprio che il classico 'basta il pensiero' per me è prioprio vero.
Ritornando al discorso iniziale, dicevo che quest anno non vorrei commettere gli errori commessi in passato. Voglio acquistare qualcosa, pensando alla persona a cui gliela regalerò.
E dato che sono una donna tecnologica, farò molti acquisti online. Per questo, considerando i tempi di spedizione, devo fare gli ordini anticipatamente. Ho scoperto un sito della Toys, in cui vendono giocattoli carini a poco a prezzo e penso che comprerò un bel pò di cose per i cugini, nipoti, figli di amici, nonchè per le mie Polpette.
Mi sono anche munita di cataloghi cartacei che illustrano diverse idde regalo, tra gioielli (low cost ovviamente), creme e profumi vari (odio regalare profumi).
Inoltre sabato prossimo verrà a casa mia, per una dimostrazione una signora che vende bijoux, sciarpe, foulard e borse e anche lì mi darò da fare. Non mi resta che stilare un elenco delle persone care a cui voglio regalare qualcosa di carino.
Se qualcuno volesse farmi un regalo, avrei bisogno di libri, libri, libri, gomitoli di lana di diversi colori e spessore, magari anche dei ferri nuovi per lavorare a maglia (ho ripreso, anche se a rilento), un nuovo cellulare (magari un iPhone), una sveglia per la camera da letto (non ce l'ho mai avuta), un nuovo phon (ne ho bruciati diversi ultimamente), un buono da spendere in un centro benessere, magari anche qualche viaggetto.
Chiedo troppo?

Buona domenica e a chi può buon sabato sera.

venerdì 18 novembre 2011

Canzoni che emozionano



Ti vorrei sollevare

(feat. Giuliano Sangiorgi)

Mi hai lasciato senza parole
come una primavera
e questo è un raggio di luce un pensiero che si riempe di te
E l'attimo in cui il sole diventa dorato e il cuore si fa leggero
come l'aria prima che il tempo
ci porti via
ci porti via
da qui

Ti vorrei sollevare Ti vorrei consolare
Mi hai detto ti ho visto cambiare
Tu non stai più a sentire
per un momento avrei voluto
che fosse vero anche soltanto
un pò
Perchè ti ho sentito entrare
ma volevo sparire
e invece ti ho visto mirare
invece ti ho visto sparare
a quell'anima
che hai detto che non ho

Ti vorrei sollevare
Ti vorrei consolare
Ti vorrei sollevare
Ti vorrei ritrovare
vorrei viaggiare su ali di carta con te sapere inventare
sentire il vento che soffia
e non nasconderci se ci fa spostare
quando persi sotto tante stelle
ci chiediamo cosa siamo venuti a fare
cos'è l'amore stringiamoci più forte ancora teniamoci vicino al cuore

Ti vorrei sollevare
Ti vorrei consolare
e viaggiare su ali di carta con te
sapere inventare
sentire il vento che soffia
e non nasconderci se ci fa spostare
quando persi sotto tante stelle
ci chiediamo cosa siamo venuti a fare
cos'è l'amore
stringiamoci più forte ancora
teniamoci vicino al cuore
vorrei viaggiare su ali di carta con te
vorrei sapere inventare
sentire il vento che soffia
e non nasconderci se ci fa spostare
quando persi sotto tante stelle ci chiediamo cosa siamo venuti a fare cos'è l'amore stringiamoci più forte ancora teniamoci vicino al cuore

Quando mi fisso con una canzone divento maniaca. Sono capace di ascoltarla per ore ed ore senza mai stancarmi. E poco importa se è una canzone del momento o una di vecchia data.
Stamattina, mentre ero al lavoro, alla radio hanno passato questa canzone e visto che ero un attimo in pausa, mi sono soffermata ad ascoltarla. Mi piace troppo e dal momento che non riuscivo a capire bene il testo, oggi ho pensato bene di ascoltarla su YouTube edi cercare il testo.
Deve necessariamente impararla a memoria.
E' una canzone che mi emoziona, mi fa venire la pelle d'oca, soprattutto quando le strepitose voci di Elisa (fantastica) e di Giuliano (voce fuori dal normale) si intrecciano.
Mi piace troppo!!! Non potevo non postarla, queste emozioni devono rimanere indelebili dentro di me e sul mio blog.

Buon weekend
Ele

domenica 13 novembre 2011

Cambiamenti e adattamenti

Io odio i cambiamenti, mi mettono ansia e mi fanno partire la tachicardia.
Che poi non lo faccio notare, ma dentro sento che mi si scombussola tutto ciò che ho faticosamente programmato.
Poi mi adatto facilmente, sono abbastanza flessibile, però all'inizio, tremo e già ipotizzo una nuova routine.
Purtroppo quando si hanno dei figli, i cambiamenti sono repentini. Si susseguono diverse fasi di crescita e noi mamme dobbiamo essere pronte all'imprevisto e adattarci alle nuove fasi.
Le Polpette sono alla scuola dell'infanzia (dicono che non devo dire asilo), e da martedì 8 novembre è iniziata la mensa. In realtà in questo periodo non avrei bisogno di lasciarle fino alle 16, dato che io smonto alle 13,30, anche se i bimbi che non mangiano in mensa escono alle 12.15. E poi Paponzo fino a questa settimana era a casa, quindi pranzavamo soli soletti. Però ho deciso di farle pranzare comunque. Credo che pranzare all'asilo sia fortemente educativo. Vorrei che loro percepissero che mangiare lì sia la regola, il non mangiare l'eccezione.
Il problema che mi ponevo riguardava il riposino pomeridiano. Se escono alle 15.30/16.00, come faranno a dormire il pomeriggio? Ed io sopravviverò?
Sapevo di farmi inutili problemi, ma tantè!
L'ideale sarebbe metterle a nanna alle 16 e svegliarle alle 18. Ma dato che le piccole adorano dormire il pomeriggio (si tirano 4-5 ore) ed io detesto svegliarle, ho deciso che probabilmente è meglio evitare di farle addormentare.
Per ora mi sono organizzata così: vado a prenderle alle 15.30, fin quando faccio chiacchiere con le maestre e mettiamo i giubbottini e salutiamo gli amichetti, si fanno le 16.
Di solito fuori si fanno ancora quattro chiacchiere con altre mamme e arriviamo alle 16.30.
Se c'è il sole, si va in giro, altrimenti si va a casa di qualche parente/amica (possibilmente con figli) a prendere un caffè.
Questo per far si che arrivino le 18,orario in cui torniamo a casa, prepariamo la cena, alle 18.30/19.00 cenano. Poi un pò di tv fino a massimo le 20.30 (di solito crollano sul divano prima delle 20).
A me va benone, perchè, anche se stanca, ho tutta la serata a disposizione, posso guardare un film, cazzeggiare su internet o dedicarmi ad altro...peccato che già dopo le 22 mi comincia a cadere la palpebra.
Da domani si cambia ancora. Paponzo riprende a lavorare, ciò significa che starò sola a pranzo, mio risparmierò di cucinare, ma poi alle 18 dovrò cucinare per tutti e non solo per le Polpette. Ne consegue che dopo aver preso le bambine dall'asilo dovrò tornare a casa (e sarà un macello, perchè loro stanche litigheranno su tutto, e faranno capricci). Oppure potrei cucinare alle 13.30, visto che torno a casa dal lavoro e avrò un paio d'ore libere. Non so, mi devo ancora organizzare, vedremo, poi diventerà routine, ma ve l'avevo detto che i cambiamenti mi metto ansia, vero?

lunedì 31 ottobre 2011

Halloween.... questo sconosciuto

La festa di Halloween non mi è mai piaciuta.
A parte che è un rito che non ci appartiene, il fatto di sentire il mio citofono suonore dieci, venti volte, e sentire la voce di bimbetti che mi chiede "dolcetto o scherzetto", mi irrita.
Poi capita di cambiare idea, perchè sono costretta a fare i conti con due figlie treenni che hanno intuito che nell'aria c'è qualcosa di strano. Che qualcuno comunque festeggia.
E si sa, le feste piacciono tanto ai bambini (anche a me veramente).
E poi se le tue figlie tornano dall'asilo con due maschere a forma di zucca e ti dicono "mamma questa è la zucchina di Aulin, perchè c'è la notte delle streghe", sei costretta ad inventarti qualcosa.
Mettiamoci pure la zia Anna che adora i bambini, che ci chiama sempre perchè vuole vedere la sua casa in disordine, dal momento che da due anni questo figlio che tanto cerca non arriva.
Proprio la zia Anna ieri ha messo in testa alle mie figlie che stasera a casa sua ci sarà la festa di Hallowwen. In realtà ci sono solo 5 bambini (nove, cinque, tre anni e tre mesi) e 8 adulti pazzi e pronti ad abbuffarsi e stare in piacevole compagnia.
E già che ci siamo, ha pure comprato un festone a tema e i cappelli delle streghe.
Io nel mio piccolo ho preparato una torta e l'ho decorata in stile Halloweenniano, fa ridere, ma la Polpina ha detto che è bella, la Polpona ancora dorme e non ha potuto esprire il suo consenso/dissenso.
Sarò anche un'incoerente, ma io stasera con la mia famiglia me ne vado a festeggiare la vigilia di Tutti i Santi, e giacchè c'è la festa di Halloween, faccio divertire le mie figlie con il rito "dolcetto-scherzetto".
Buona festa a tutti.

venerdì 21 ottobre 2011

Fuori dal tunnel

Ce la posso fare, ce la devo fare.
Con la scusa che il modem mi ha abbandonata all'improvviso, mi sono sentita in dovere di non scrivere nessun post.
Che cazzata questa!
Avevo comunque la connessione, ma dovevo necessariamnete rimanere chiusa nel mio studio, in solitudine e questo non solo mi mette tristezza, ma mi fa anche venire una sonnolonza a qualsiasi ora del giorno e della notte.
Ora sono sul mio divano, ho un modem nuovissimo e non ho più scuse.
Dunque, le Popette cuoricini di mamma, sono deliziose. Me le mangerei tutte. Non perchè sono figlie mie, ma hanno una marcia in più, mi stupiscono ogni giorno, mi rispondono a tono e sono sempre più due splendide donnine. Le amo semplicemente, e ogni volta che le osservo, mi viene la lacrimuccia all'occhio, mi domando ancora oggi, a distanza di tre anni se sono figlie mie, se sono state nel mio grembo, se le ho partorite.
Sono da ricovero nel reparto di psichiatria. Lo so, non sono cose che si dicono, ma è più forte di me.
Unico neo è che ancora non le conosco bene. Mi spiego.
Se qualcuno mi chiede la solita pallosa domanda chi è la più monella?, mi viene facile rispondere che sono entrambe brave.
Ma quando mi si chiede come sono? come si comportano in pubblico? chi è più timida?, ecc. ecc. non so bene rispondere. Perchè la mie ragazzine cambiano di giorno in giorno. Sono imprevedibili. Una cosa è certa, sono una l'opposto dell' altra (ma sono sorelle o c'è stato uno scambio?)
Questa mattina siamo stati alla Festa dell'Accoglienza, organizzata dalla maestre e dai bimbi di secondo e terzo anno di asilo, per accogliere i piccoli del primo anno.
La Polpona, è da un mese che mi insegna le canzoncine e mi mostra i balletti che stava imparando per la festa, alla Polpina non gliene fregava un'emerita mazza.
Stamattina SORPRESA. Polpona, seduta, immobile, non girava neanche la testa per salutarmi, muoveva solo gli occhi e agitava le gambe a ritmo di musica. Sembrava imbalsamata, quasi assonnata. La Polpina partecipava, cantava a squarciagola, saltava come un grillo e non voleva che io le facessi cenni con la mano.
Io ancora non capisco se è colpa mia, ma davvero a volte non riesco a definirle.
Solo su una cosa non c'è ombra di dubbio, Polpona è molto più legata a me, Polpina al papà.

mercoledì 5 ottobre 2011

Io dipendo da te....ma anche no!

Che razza di titolo è?
Me lo chiedo pure io.
Il fatto è che non scrivo da un pò, e tutto dipende da Paponzo.
Succede che noi due litighiamo per cazzate, non ci parliamo per giorni e giorni. Ci limitiamo a darci informazioni sulle bimbe e stop. Niente baci, niente sorrisi, niente saluti. E andiamo avanti per un bel pò, fino a quando uno dei due (lui), sente l'esigenza di un contatto fisico.
Ok, tutto è bene quel che finisce bene, ma una cosa non mi va giù.
In quei famosi giorni di mutismo, io cambio. Non sono più io.
E' una sorta di metamoforfosi fisica e psicologica.
Il nervosismo si impossessa di me, perdo il controllo della situazione in qualsiasi circostanza io mi trovi.
E non mi piace. Non mi piace soprattutto perchè a pagare il conto sono le persone a me più care.
Non mi si può dire nulla che parto all'attacco. Non sopporto il minimo capriccio da parte delle Polpettine mie adorate. Mia mamma diventa la mia miglior valvola di sfogo.
Povera lei, non può chiedermi nulla, l'aggredisco come un cane rabbioso.
E poi, vogliamo parlare del mio aspetto fisico?
Bene, parliamone.
Divento un mostro anche fisicamente.
Non mi piaccio, mi vedo grassa (non che sia magra), non ho niente da indossare. I peli delle sopracciglie si infoltiscono, i punti neri incombono.
E' anche vero che ero in fase premestruale, ma mi succede lo stesso quando sono nella fase successiva.
Poi all'improvviso, lui mi afferra per il polso, mi dice che basta così, che sono un pò matta (in realtà dice tu sei pazza, fatti curare) e da lì si intavola un dialogo su ciò che non va. Io gli elenco i lati del suo carattere che più mi infastidiscono, lui ci rimane un pò male quando alla fine gli dico ....io non sono felice..... ho un marito, due figlie meravigliose, una casa, un lavoro, grazie a Dio siamo tutti in ottima salute e io non sono felice....
e lui abbassa lo sguardo e mi lascia andar via. Poi mi riprende e si chiarisce, giungendo alla conclusione che nè io nè lui siamo normali, che forse entrambi avremmo bisogno di uno psicologo bravo bravo, ma che ci amiamo e tanto tanto tanto.
E così il giorno dopo ritorno normale. Sono felice, mi vedo bellina, mi vesto bene, col foulard, gli orecchini, il bracciale. Mi trucco, sorrido e racconto gli scoop familiari a mia mamma per riderci su. Mi è pure arrivato il ciclo, mi sento viva, bella e felice.
Però il fatto che la mia vita dipenda dal rapporto con mio marito non può esistere, devo lavorarci e cambiare qualcosa......o forse è tutta colpa della fase che precede il ciclo?

lunedì 19 settembre 2011

Il primo incontro.

Il titolo del post, si riferisce a due episodi accaduti in questi giorni.

1.
Il primo incontro con le maestre della scuola dell'infanzia ( è questo il nome esatto?).
Ero certa di sbagliarmi, ma da brava mamma, fingevo che sarebbe andato tutto bene.
Eh si, le mie sono abituate, sono state al nido, hanno già subito la fase distaccodamammà, sono certa che non piangeranno, questo mi dicevo.
Sticazzi!!!
In effetti, si va all'asilo tranquillamente col sorriso stampato in faccia, si entra, si salutano le maestre e dopo il bacio bavoso io cerco di uscire, noncurante della Polpina che si attacca alla mia maglia, e mi segue ovunque. La Polpona cerca inutilmente di distrarsi, inizia a giocare, ma poi vedendomi ancora lì, impossibilitata ad andar via, corre da me e si attacca dall'altra parte della maglia.
Le maestre (poverine) non sanno che pesci prendere. Su 26 bambini (non più 24, se ne sono aggiunti 2 dell'altra sezione), ne piangono almeno 15. Un delirio. Qualcosa di inspiegabile.
Non parliamo delle mamme, per carità. Rimangono lì per tutto il tempo, non rendendosi conto che la loro presenza non migliora la situazione.
Io sono per il "bacio (col sorriso), lascia e fuggi", anche perchè so che le mie Polpette piangono solo per cinque minuti, condizionate dal pianto degli altri bambini e dalle coccole (inutili) delle altre mamme.
Tutto sommato non va proprio male, io sono serena, perchè quando vado a riprenderle, le trovo felici ed entusiaste, con tanta voglia di raccontarmi che hanno fatto il trenino, che hanno ballato e mangiato i crackers.
Certo sarei più contenta se loro mi salutassero sorridenti, se mi dicessero "ciao mammina, vai al lavoro e dopo vienici a prendere, noi siamo felici quì", ma tantè! (in realtà la Polpona il primo giono me l'ha detto, ma solo il primo giorno).

2.
Non ne ho mai parlato, ma in realtà lo avevo accennato qui.
Con lei non sono riuscita a chiarire, se n'è andata troppo presto, troppo giovane, la mia Amica.
E mi è rimasto il rimpianto. Mi dicevo spesso -ho sbagliato con lei, non posso sbagliare con lui, devo fermarlo, parlarci, chiarire-
Puntualmente lo incontravo per strada, lo evitavo, un timido saluto e cambiavo strada. Mi odiavo per questo. Parlavo spesso con me stessa (da ricovero, lo so), chiedendomi il perchè. Non riuscivo a darmi una risposta, mi dicevo semplicemente che mi vergognavo (di che poi?).
Non era orgoglio, è una caratteristica che non mi appartiene, forse era paura del rifiuto.
Se Andrea avesse avuto un account su fb, forse sarebbe stato più facile, ma non ce l'ha.
Se io avessi avuto il suo numero di cellulare, gli avrei mandato un sms, giusto per rompere il ghiaccio.
Intanto, stamattina dopo aver parcheggiato vicino al cancello dell'asilo, mentre aiutavo le Polpette a scendere dall'auto, lo intravedo, lui mi guarda e io che faccio? Rimetto la testa in auto per prendere gli zainetti. Lui mi viene incontro, mi chiama. Imbarazzo totale!
Io gli vado incontro e gli do due baci con un sorriso da ebete. Succede che quando sono particolarmente imbarazzata, inizio a parlare (spesso di cose insensate), come se volessi far capire al mi interlocutore che sono tranquilla e serena. E' successa la stessa cosa stamattina.
Lui mi interrompe e mi fa: "Sai, volevo parlarti. L'altra sera, ti ho vista alla Messa di lutto di Rosalba, mi ha fatto davvero piacere, non pensavo di trovarti lì".
Io, con la voce tremante gli ho risposto che avrei voluto fermalo, per scambiare due chiacchiere, ma che la mia timidezza mi ha sempre bloccata. Gli ho detto che la sogno spesso e lui mi ha risposto che è tutto apposto, che è tutto chiarito, che lei è nel mio cuore ed io nel suo. Dopo pochi minuti ci siamo salutati con la promessa di rivederci per prendere un caffè insieme.

Sono felice, anche se credo che avrei potuto dirgli tante cose, il tempo era poco, l'imbarazzo e la commozione tanta.
Rosalba non c'è più (almeno fisicamente), ma a me rimane Andrea, suo marito, il mio ex migliore amico, il ragazzo a cui raccontavo i miei segreti, l'uomo che oggi a soli 35 anni è vedovo con tre figli piccoli. Ed io non me lo voglio far scappare, perchè quel ragazzo timido e introverso di 10 anni fa, oggi è un uomo maturo, che ha tanto bisogno d'affetto, perchè Rosalba non torna più, ma noi due, possiamo farla vivere attraverso i nostri ricordi.

mercoledì 14 settembre 2011

Parliamo dei tre anni


Forse sono l'unica mamma della blogosfera a non aver parlato di inserimento/primo giorno di nido-asilo-scuola.
Il fatto è che da noi si comincia domani (che poi me lo devono spiegare, di giovedì, che cazzo di giorno è? muà!).
Non so come andrà, io sono ottimista, sono convinta che non ci saranno scene strappalacrime, dato che abbiamo già dato a sufficienza l'anno scorso.
Loro, soprattutto la Polpona, non vedono l'oradi andare all' asilo dei grandi' e ogni mattina la domanda è la stessa "mamma oggi si va all'asilo dei glandi?", "no amore, si va giovedì, oggi è martedì, domani mercoledì e poi giovedì si va"; " e no mamma io voglio andare di martedì, andiamo ora".
Sono tranquilla io, però non vi nascondo che sono tanto emozionata.
E già so che domani mattina, farò la prima foto col grembiulino bianco e sentirò il cuore gonfio di felicità e i miei occhi brilleranno.
Perchè loro non sono più piccole piccole, e domani faranno il loro "debutto in società". Mi piace un sacco chiamarlo così, perchè il nido è un'altra cosa, è un ambiente ovattato, tre maestre e non più di 12 bambini.
La scuola materna e tutt un'altra cosa. Due maestre, con una sola ora di compresenza, 24 bambini in tutto (e quest anno ci è andata bene, visto che l'anno scorso c'erano classi di 30 bambini). Alla materna si cresce davvero, perchè non hai il pannolino, mangi di tutto, parli a più non posso e ti sai pure difendere.
E interagisci, con i coetanei, con le maestre, con le mamme dei tuoi amichetti.
Perchè tre anni è un'età fantastica. Si balla, si canta, si inventa, si racconta ciò che accade, non trascurando i dettagli. E' la prima vera fase di distacco dal nucleo familiare.
Si è più indipendenti e io ho il magone, perchè loro crescono e.....io invecchio (ahimè).
Abbiamo messo via pure i seggioloni, perchè si mangia a tavola con mamma è papà.
E aspetto con ansia domani, registrando nella mia mente i ricordi più belli, che rimarranno per sempre stampati nel mio cuore.

giovedì 8 settembre 2011

Un anno fa

A distanza di un anno fa ancora male.
A distanza di un anno piango gocce di memoria.
Sei lontana, eppure ti sento così vicina, forse perchè vengo a trovatri spesso.
Lì non ho paura, piango tutte le lacrime che ho, ti accarezzo, ti bacio, ti parlo.
Penso a te, a noi, ai tuoi figli che non hanno più la mamma, ad Andrea che non ha più la moglie.
E penso a me, alla mia fottuta paura di fare le cose, di essere giudicata.
E a te, alla tua sicurezza, alla voglia che avevi di vivere, alla tua forza, alla tua sfacciataggine.
E vorrei essere come te, così come c'è scritto sulla tua lapide ' a mia moglie, mamma e donna esmplare', perchè è vero, avevi dei difetti, ma la tua sincerità, il tuo modo di dire e fare ciò che volevi, è esemplare.
E mi manchi amica mia.
Ti sogno spesso e talvolta ho l'impressione di incontrarti per strada.
Sento un tuffo al cuore, perchè temo di doverti evitare come succedeva quando eri in vita.
Vorrei tanto tornare indietro, chiarire, abbracciarti, riuscire ad entrare nel tuo mondo.
Oggi è troppo tardi, ma la mia testa di cazzo, ancora non riesce a fermare Andrea, parlargli, abbracciarlo. E' la stessa fottuta paura di una volta, quella dell'università. Quel timore che mi prendeva agli esami, quando ti supplicavo di accompagnarmi.
A distanza di tanti anni, ancora mi prende e mi blocca.
Insegnami tu, cara Rosalba a superarla....fa che io recuperi il rapporto con Andrea, per riuscire ad essere vicina a te, a lui, ai tuoi figli.
Io intanto piango, piango gocce di memoria,
lacrime nuove che rigano il mio viso,
siamo anime in una storia INCANCELLABILE,
le parole sono stanche, ma so che tu mi ascolterai.

Auguri ai tuoi gemellini che, ahimè, oggi compiono un anno.....che tristezza.

questa canzone è per te

venerdì 26 agosto 2011

Il matrimonio dell'anno

Questo sembra essere l'anno dei matrimoni importanti. C'è stato quello di William e Kate, poi c'è stato il 'si' del principe Alberto di Monaco con la sua Charlene ed infine domani convolerà a nozze Sofia Coppola, figlia del noto regista italoamericano Francis Ford Coppola.

Avrei da scrivere tante cose, è passato un mese dal mio ultimo post, non sono andata in vacanza, non ho ancora avuto (chissà se le avrò) le ferie. Le Polpette hanno compiuto tre anni. Potrei scrivere tante e tante cose successe in questo mese. Ma il mio cervello è andato in stand by, c'ero fisicamente, ma non con la mente.

Ciò che oggi mi spinge a postare è proprio il matrimonio di domani. Si, perchè la bella Sofia si sposerà qui, nel mio paesello, a pochi metri da casa mia. E lo scoop è che io oggi sono andata nella loro villa, sono entrata nella camera della sposa, nel suo bagno e ho anche sbirciato nel suo armadio.
Che emozione ragazzi....e che disordine.

Dunque andiamo con ordine. Francis Ford Coppola ha origini bernaldesi, ogni anno è solito venire qui in paese, per noi è uno di famiglia, nel senso che se lo vediamo per strada non ci emoziona più di tanto, poi è disponibile, si fa la chiacchiera e pure la foto.
L'anno scorso, ha acquistato una dimora ottocentesca, Palazzo Margherita in pieno centro, l'ha fatto ristrutturare per farne un resort di lusso, con tanto di piscina e giardino.

Ed è proprio in questo palazzo che domani, sua figlia Sofia, convolerà a giuste nozze con Thomas Mars, leader dei Phoenix.
In paese c'è attesa per il grande giorno, si pensa che arriveranno star Hollywoodiane, anche se Francis ha più volte dichiarato pubblicamente che non ci saranno stelle del cinema alle nozze della figlia Sofia. Pero' sono in molti a pensare che possa trattarsi di un modo per distogliere la grande pressione della gente e dei media e qualcuno giura che almeno George Lucas e Nicolas Cage ci potrebbero essere. Staremo a vedere.
Intanto io oggi ho avuto il privilegio di entrare nella famosa villa, di osservare il letto disfatto della sposa, il suo bagno, il suo armadio.
Perchè proprio oggi, mia cognata (che ha una lavanderia) ha dovuto consegnare degli abiti, tra cui quelli delle damigelle (che penso siano le sue due figlie). Non mi potevo non andarci!
Il palazzo è strabello, la sua camera è stradisordinata. Letto disfatto, un pc sul comodino e l'altro sulla scrivania. Un biberon di latte giaceva sul pavimento. Piatti e bicchieri sporchi sulla scrivania, sul tavolino e roba ovunque.
E lei dov era? In piscina a godersi il fresco. Beati loro, ho pensato, erano le 13.45, ero stanca morta, paponzo e le Polpette mi aspettavano per pranzare, il caldo mi soffocava e lei? in piscina, si rilassava, tanto c'è la sua cameriera personale (che è mia cugina) che pensa a sistemare la camera. Quanto è ingiusta la vita, però almeno ho avuto la possibilità di sognare per venti minuti. Ad un certo punto ho pensato di essere Sofia....altrochè.

lunedì 25 luglio 2011

Cose imprevedibili

Tra meno di un mese le Polpettine compiranno tre anni.
Cioè tre anni.
Dico tre!
Non mi sembra vero, spesso le guardo e rivedo nella mia mente le foto di quando avevano due giorni, poi due mesi, due anni. Ed oggi siamo quasi a tre.
Poi ripenso a quanto è stata dura all'inizio. Erano due ed io ero una. Una cosa da finire al manicomio. E pensare che sognavo di avere quattro figli, poi ne volevo almeno un altro, oggi sto benissimo così.
Mi sono fatta un culo tanto e adesso un pò me la godo.
Si, me la godo perchè negli ultimi mesi sono successe cose che pensavo non potessero mai accadere.

- Si dorme tutta la notte, le 6/8 ore sono assicurate ( ed è un traguardo importantissimo per la Polpona che tra le due mi ha dato non pochi problemi di sonno-sveglia.....fino a pochi mesi fa).

- Ci si addormenta da sole. In camera propria, nei propri lettini (che poi sono le culle con le sbarre). Sempre la Polpona, mi ha fatto esaurire, perchè non si addormentava se non in braccio o in salotto. Ora invece, sarà perchè vanno a nanna un pò più tardi del solito, basta il biberon di latte, la luce soffusa, un bacio e buonanotte. Mi sembra un sogno, pensare che ci impiegavo anche un'ora per farla addormentare.

- Via il pannolino anche di notte. Questo solo per la Polpina.
Le Polpette sono state spannolinate a 22 mesi, ma solo nelle ore di veglia. Per il riposino pomeridiano e per la nanna, mettevo il pannolino ad entrambe. Ho fatto bene? Ho fatto male? Non lo so, ma secondo me sono già state bravine perchè a due anni compiuti erano spannolinate.
La Polpina è da diversi giorni che non bagna il pannolino e da ieri sera ho deciso che bisognava toglierglielo completamente. La Polpona (sempre lei, la pigrona), ancora nulla, sia il pomeriggio che la mattina ha il panno pienissimo di pipì, forse perchè lei prima di addormentarsi beve il suo amato biberon di latte. Io credo che non sia ancora pronta, anche se lei vorrebbe toglierlo perchè vede sua sorella. Ancora non so, forse ci proverò ma sono certa con scarsi risultati.

-Abbandono del ciuccio (questa volta riguarda solo la Polpina). No, non ci siamo riusciti ancora e la vedo molto dura.
Il fatto è che la Polpina non ha grandi vizi, non mi ha mai dato problemi di nanna, si è sempre addormentata da sola e non mi ha mai fatto fare una "notte bianca".
Per cui, perchè negarle l'unica cosa a cui è affezionata? Lo cerca solo per addormentarsi e poi via. Io non me la sento di farle scherzetti (consigli di parenti e suocera) tipo, tagliarglielo, metterci del peperoncino (che sono matta?), del sale o dell'aceto.
Ci ho provato a Natale, dicendole che lo avremmo regalato a Babbo Natale in cambio di un regalo, col risultato che la piccola non solo rifiutava i regali, ma temeva pure il Babbo barbuto. Ora ci stiamo riprovando, perchè il tre luglio nascerà la cuginetta e lei ha promesso tempo fa di mettere i tre ciucci in un sacchetto e di regalarglieli all' ultima nata. Ma già la vedo titubante.
Io non vorrei insistere, penso che ogni cosa ha il suo tempo, ogni bimbo è diverso e poi dubito che arriverà a 18 anni col ciuccio in bocca.
Arriverà e per i denti io spero non ci siano grosso problemi, lo spero davvero.

mercoledì 13 luglio 2011

Vacanze vacanze vacanze.....ma quali vacanze!?!

Non scrivo da tempo perchè non ho voglia!
Succedono tante cose, la vita va avanti, le polpette sono strepitose, Paponzo ha ricominciato a lavorare dopo otto mesi di disoccupazione.
Io sto lavorando, le Polpette ancora al nido. E' come se le nostra estate non fosse ancora cominciata e credo che per quest anno non comincerà mai.
Niente ferie, niente vacanze, niente di niente.
Non è un gran problema. Tutto sommato non siamo abituati ad organizzare vacanze, sarà perchè abbiamo il mare a 10 km, sarà perchè solitamente organizziamo gite fuori porta domenicali, sarà perchè la suocera, qualche giorno fa ha montato una super piscina in campagna.
Non ci sto male per questo.
Mi fa rabbia mio marito che da quando ha iniziato a lavorare è di un nervoso allucinante. Lavora, mangia, dorme. Stop.
Ok, ti svegli alle 4.20.
Ok, rientri alle 18.
Ok, ti fai 250 Km al giorno.
Ok, ci sono circa 40 gradi.
Ci sta tutto, ma non possiamo condurre una vita simile. Non sei l'unico uomo sulla faccia della terra a lavorare e ad alzarti così presto. Almeno il venerdi, visto che sabato e domenica non lavora, potrebbe uscire con noi. Ma tant è!

A parte questo, io me la godo con le mie Polpette. Usciamo ogni sera e non rientriamo mai prima delle 23.
La nostra estate è fatta di gelati.
Di vestitini freschi e colorati.
Di sandali aperti con il calzino (pecchè mi fa male).
Di cappellini fioriti e sfiziosi.
Di occhialini da sole.
Di grigliate all'aperto a casa di amici.
Di mare pomeridiano.
Di anguria.
Di feste di compleanno all'aperto.
Di chiacchiere con le vicine, mamme di bimbi coetanei.
Di sonno, tanto sonno sia mio che loro.

Riuscire a dormire la notte, anche per 12 ore di fila, senza srtilli e pianti, svegliarsi al mattino e sentire le proprie figlie che dicono: Bongionno mammina mia, si va asilo oggi?, non ha prezzo, anche perchè le giornate ti sorridono, le serate ce le godiamo e per noi anche queste sono vacanze (Paponzo a parte!).

mercoledì 22 giugno 2011

Questione di gusti

Quando ho partorito le Polpette, ero convinta di aver messo al mondo due figliE femmine.
E'vero che fino alla fine non ho mai avuto la certezza sul sesso di una delle due.
Ma una volta nate, si è palesato il loro essere femmine.
La Polpona è una vera femmina, nel senso che le sue caratteriste caratteriali, sono tipiche dell'esser femmina. Anche i giochi che fa, come si muove, il modo di vestire.
Lei ama il colore rosa, impazzisce per Hello Kitty, ama colorare, leggere, indossare gonne e scarpine carine.
La Polpona invece, ama il colore verde, dice di essere un macchietto, adora fucili e giochi prettamente maschili. Per lei tutto ciò che riguarda la caccia è sacro. Vorrebbe i pantaloni di cacciatore, le maglie di cacciatore, il giubbino di cacciatore. Ama follemente il suo cappello di cacciatore, che poi tutto è tranne quello.
E' un semplice cappellino di jeans, stile pescatore con degli smiles rosa. Per farglielo indossare, le ho detto che era un cappello del cacciatore, ed ora lei lo adora e va dicendo in giro io ho i cappello di cacciatore.
Ormai è diventato un vero e proprio ricatto, quando fa i capricci perchè non vuole vestirsi, basta dirle che questi sono i calzini del cacciatore, quella la gonna del cacciatore, quelle le scarpe del cacciatore e quasi ( e dico quasi) sempre la convinco.
La fissa del cacciatore (che poi ha ereditato da Paponzo), sta affiancando quella di Ben Ten.
Domenica scorsa, volevo comprare una acqua profumata e rinfrescante che sostituisse la crema, dato che in estate risulta untuosa e appiccicosa. Mentre ero alla bancarella, le mie Polpette sono state attratte da alcuni profumi. Quello di hello Kitty, fresco e gradevole glielo avrei comprato volentieri, ma quello di ben Ten no. Alla fine ho ceduto, comprandoli entrambi. La Polpina è fierissima del suo pofumino di Ben Ten, e lo fa annusare a tutti, ma guai a spruzzarsene un pò, è tirchia da paura.
Il problema è: tra due mesi le Polpette compiranno tre anni, vorrei fare una festicciola in casa con i parenti stretti, dovrei scegliere un tema.
La Polpona vuole la torta di Hello Kitty (tra l'altro fatta l'anno scorso), la Polpina chi vuole? Naturalmente Ben Ten. Anzi lei dice : io voio a torta di Ben Ten co fucile di cacciatore.
Ma qualcuno mi spiega come faccio ad organizzare una festa con due temi?
E soprattutto, con che faccia io vado dal pasticcere a chiedere di farmi una torta di Ben Ten con un fucile di cacciatore....per poi chessò sparare la timida gattina Hello KittY?????

domenica 19 giugno 2011

Le prime volte

Leggendo il titolo, sembrerebbe che io abbia intenzione di scrivere un post hard, ed invece voglio parlare delle "prime volte" delle Polpette.
E' sempre una grande emozione, si comincia dalla prima pappa, dal primo dentino, dai primi passi. E dopo un anno di vita si perde il conto, le prime parole, le prime (ahimè memorabili) cadute, i primi salti, il primo giorno al nido. Potrei continuare all'infinito, perchè in 34 mesi ne son successe di cose, ma oggi mi vorrei soffermare su due prime volte per me fondamentali.
1- La prima volta a Messa;
2-il primo vero e proprio taglio di capelli.

1-Domenica scorsa, in occasione dell'anniversario di morte di mia nonna, ho portato le polpette a Messa. In Chiesa c' erano già state, giusto il tempo di dare un bacio a Gesù e santi vari, mettere una monetina per far accendere le luci, il segno della Croce e basta.
Ma assistere ad una Messa, star ferme per circa un' ora in religioso (mi pare ovvio) silenzio, non era mai successo. Devo dire che sono state brave, c'è stato solo un episodio , che poi era quello che più temevo. A metà omelia, la Polpona aveva necessità di fare la pipì e la Polpina la cacca. Sono uscita fuori con loro e ci siamo nascoste dietro ad una macchina. Rientrando, le polpette hanno intravisto in fondo alla navata destra, i miei genitori e lì è cominciato il vai e vieni, dalla panca su cui ero seduta io a quella dei mie genitori. Ho risolto cambiando posto.
Mi auguro di ripetere l'esperienza, di riuscire a portarle ogni domenica (già so che in estate sarà complicato), in modo da far capire loro, che l'andare a Messa è qualcosa che ti fa star bene, che ti rilassa e ti fa sentire a posto con la coscienza. Loro sono piccole, lo so, ma intanto quel che conta è dare l'esempio, il resto si vedrà in segiuto.

2- Storia lunga e misteriosa quella dei capelli, dato che la riccia (Polpona) è diventata magicamente liscia e la liscia (Polpina) è diventata riccia riccia. Ancora non me lo spiego ma tant è.
Una nasce con un bel pò di capelli scuri;
l'altra nasce con pochissimi capelli (quasi pelata direi) biondi.

Dopo un anno, una ha tantissimi capelli scuri e ricci;
l'altra ha pochissimi capelli, senza senso, sempre biondi, sempre lisci, sottilissimi.

Dopo due anni, stessa storia, il riccio della Polpona si rinvigorisce sempre più, si allunga e forma bellissimi boccoli;
il liscio dell'altra, diventa sempre più asimmetrico, si assottiglia e perde forma (non che ne abbia mai avuta).

Nell'arco dei due anni, io ho provveduto personalmente (ci tengo a dirlo) a spuntare i capelli alle mie figlie, accorciando un po la frangia.
Circa un mese fa, è venuta la parrucchiera in casa a farmi i capelli e grazie ad una vaschetta di gelato, posizionata sul tavolo davanti ai loro occhi, ho convinto le bambine a tagliare i capelli.
In realtà si è trattato di una spuntatina un pò più accentuata, basta dire che non ha usato pinze e pinzette per perfezionare il taglio, usava solo le forbici.

Fino a ieri, i capelli delle Polpette era inguardabili, quelli di Polpona, lunghissimi, privi di riccio e di forma, e ricchi di nodi.
Quelli della Polpina, indefinibili, corti sopra, lunghi dietro, ricci alle punte e sempre più sottili.

Dunque, contro la volotà di tutti, tranne quella di mia madre, ho portato le Polpette in un salone di bellezza, nella speranza che vedendo le poltroncine, i bigodini, le spazzole, si sarebbero convinte.
E' stata una tragedia, due ore intense, uno stress indescrivibile, una gran sudata, capelli sparsi ovunque, acqua spruzzata dappertutto, ma alla fine siamo uscite belle e soddisfatte del risultato.

Oggi, una ha un carrè scalato e frangia sfilzata, ha sempre tanti capelli, ma ha perso completamente il riccio;
l'altra ha i capelli corti, molto scalati, sempre biondi e con tatnti ricci dietro.

Per me sono strepitose, peccato che ieri sera, suocero e suocera non abbiano apprezzato, limitandosi a dire "quanto sei brutta" (la suocera) e "ma che ti hanno combinato a nonno, ti hanno rovinato i capelli" (il suocero).
E non nascondo che sebbene io abbia dei suoceri d'oro, questa volta ci son rimasta proprio male.

sabato 11 giugno 2011

Essere buoni

Che poi secondo me essere buoni non significa essere fessi.
Forse essere TROPPO buoni è un pò sinonimo dell'essere fessi.
O forse no.
Sta di fatto che io spesso sono davvero esageratamente buona, mi commuovo, mi faccio travolgere e coinvolgere dalle esperienze altrui, mi immedesimo proprio nelle persone e cerco il più possibile di aiutarle.
Nel mio piccolo, ma dò l'anima davvero.
E così capita di avere la voglia matta di sentire mia cugina.
Si, quella pazza.
Si, quella che è scappata in Bulgaria/Romania (ancora non s'è capito), lasciando marito e figli.
Quella che tra circa venti giorni, darà alla luce un piccolo esserino, frutto dell'amore clandestino (e oserei dive Amore vero, con la A maiuscola) col suo compagno.
Quella che diventerà mamma per la terza volta, ma in modo diverso.
Perchè i primi due li ha "abbandonati" e questo l'ha cercato e lo attende con ansia.
Però lei soffre come un cane bastonato.
Dice che non appena nascerà il piccolo, tornerà al paesello, perchè ama follemente i suoi figli e non si da pace.
Dice che non le interessa nulla, vuole solo vedere i suoi figli, che non li ha abbandonati, che ha lasciato una lettera in cui comunica ai carabinieri che si "allontana momentaneamente e affida i suoi figli alla nonna".
Peccato che la suddetta nonna ( cioè sua mamma) non sapesse nulla di questo allontanamento momentaneo (che poi son passati 12 mesi evvabbè).
E peccato pure che, sempre la suddetta nonna non abbia intenzione di aiutare sua figlia.
Si dice abbia paura. Di che poi ancora lo dobbiamo capire.
Ma io a questa pazza cugina le voglio un bene dell'anima.
E cerco di aiutarla finchè posso.
L'ho aiutata facendole arrivare in Bulgaria/Romania una valigia piena di robette per il piccolo. A modo mio, gli ho fatto il corredino. E a parte, in una sacca a forma di tazza, ho messo un asciugamano di lino del mio corredo, e pure la camicina in seta portafortuna, e pure il pettinino e la spazzolina delle mie Polpette. E l'ho fatto col cuore, mi sono sentita a posto con la mia coscenza.
Perchè so che lì, mia cugina non sta bene.
Perchè mancano i soldi.
Perchè mangiano patate ogni giorno per risparmiare.
Perchè lì la vita è diversa.
E lei non me lo dice. Ma io lo so e faccio finta di non sapere.
E lei, mia cugina, quà ha vissuto una vita agiatissima. Fatta di soldi, viaggi e abbigliamento griffato. E non era felice.
Almeno so che oggi è felice accanto all'uomo che ama. Ma si tormenta pensando ai figli che sono qui in Italia.
Ed io non so come aiutarla e l'unica cosa che posso fare, è contattarla su facebook o su skype e strapparle un sorriso, ricordando i vecchi tempi.
Rivivendo le scene e le cazzate delle nostra adolescenza.
E quando lei, tra un frase e l'altra in chat mi scrive:

ahahahhaha­ ­ meno male che ci sei tu
ancora tu a salvarmi, sei sempre stata la mia cugina preferita e ti voglio un mondo di bene grazieeeeeeeeee­ ­

io non posso che commuovermi, tirare un sospiro di sollievo e rispondere

bene, allora mi sto guadagnando un posto in paradiso.
tieni duro, non mollare, tutto si risolverà.

E che ci posso fare, io sono davvero troppo buona.


lunedì 6 giugno 2011

Le cose belle della vita

-Vedere mio padre (uomo apparentemente burbero),che ritorna bambino e sorride con i suoi tre nipoti, sprizzando felicità da ogni poro.


- Lo sguardo curioso di Polpina nell'esplorare la prima conchiglia della stagione estiva.



-Il primo incontro sabbia-mare e la voglia della Polpona di tuffarsi in acqua.



-Una passeggiata sulla battigia con le persone che più amo, Paponzo e le Polpette.



-Vedere le Polpette beatamente immerse nel sonno pomeridiano.




Una sperlunga di molluschi tarantini, generosamente offerti dal fidanzato di mia cugina/sorella (la zia Elenca)


-Io e Paponzo che ci fotografiamo da soli.




Una candelina spenta senza occasione, solo perchè le Polpette amano farlo.




-Vedere le Polpette alle prese con le scarpe dei "grandi", sinonimo di crescita, scoperta, emulazione.





-Un ballo tra la folla di sconosciuti



-La felicità delle Polpette sulla giostra (che ci costa un occhio della testa).

.....e infine.....

-Una foto apparentemente scema, ma per me piena di significato e sentimento.....


.....perchè noi siamo in quattro, abbiamo otto piedi grazie ai quali riusciremo a camminare, cercando di fare INSIEME quanta più strada possibile, arriveremo fino in fondo, ci godremo la vita attimo per attimo, perchè la vita è bella, la vita è una, e vale la pena viverla intensamente, tenendoci per mano.

lunedì 30 maggio 2011

Un fine settimana movimentato

Sabato, siamo stati al matrimonio di un cugino di Paponzo.
Io adoro i matrimoni perchè:
1. e' un buon motivo per andare da parrucchiera/estetista.
2. rivedo parenti e amici che non incontro da tempo.
3. solitamente si balla, si mangia e si beve a più non posso.
Dunque:
1. dall' estetista/parrucchiera ci sono andata e mi sento più donna e più figa, senza peli e con le meches rifatte.
2. ho rivisto amici che vivono al nord, scesi al sud con la prole, per partecipare al matrimonio.
3. ho scritto solitamente, appunto, parliamone.
Il mangiare, ok passo, perchè ce n'era in abbondanza ed era anche ottimo; sul bere....diciamo che gli sposi hanno proibito ai camerieri di lasciare sul tavolo le bottiglie di vino. C'era della birra, ma con ghiaccio dentro, per cui dopo venti minuti la bevanda diventava un liquido giallastro, insipido che vagamente ricordava il sapore di una birra. Il vino NO. E non c'era il cameriere alle tue spalle che ti riempiva il bicchiere non appena dimezzato. No, non c'era, bisognava chiamarlo ogni volta per avere un goccio di vino.
Per quanto mi riguarda, no problem, visto che io non bevo vino, ma per quanto riguarda Paponzo ed altri invitati, il problema sussisteva.
Ma io mi chiedo: in questo modo gli sposi credono di aver evitato che qualcuno si ubriacasse?
Se la risposta è si, si sbagliano di grosso, perchè il bar del ristorante era aperto e non c'erano limiti. Gli invitati si recavano lì e ordinavano alocolici, liquori, altro che vino.
A fine serata molti di noi erano brilli, e per fortuna la location era situata a pochissimi km dal paese.
A fine serata, ci si aspettava la notizia della tradizionale spaghettata fatta a casa degli sposi dopo la cerimonia.
Ed invece no, loro sono rimasti a dormire in albergo e la spaghettata si doveva fare ad ogni costo.
Che si fa allora?
Ovviamente Paponzo ha pensato bene di invitare circa 20 persone a casa nostra per concludere la serata tra fiumi di vino e prosecchi frizzantini.
Si sa, con la scusa che noi abbiamo le bimbe piccole, che hanno sonno e sono due e mica è facile fare l'alba con loro, ci siamo ritrovati all'1.30 a calare un kilo di spaghetti e soffriggere funghi porcini. Io temevo il peggio, perchè tre cugini erano belli brilletti ed invece è andata bene, tant è che il prosecco è rimasto in frigo ed è stato sostituito con un caffè nero bollente, bevuto alle 3 di notte.
L'unico problema è che sono andata a dormire alle 3.30 e alle 6.30 una bella vocina mi annunciava il suo risveglio:
"mamma vieni, io mi sono vegliata, vojo scenne, maammaaaa .......maaammmaa.....maaaammmmmaaaaaaaaaaaaa.....maaaaaaammmmmmmaaaaaaaaa"
Risultato, ho passato la domenica a sbadigliare, non mi sono goduta il pranzo dalla suocera che prevedeva un ospite d'onore (sindaco con moglie e prole+amici di famiglia di fama locale), e pur di rimanere sveglia ho lavato e asciugato piatti e bicchieri in compagnia di mia cognata.
Però mi son divertita!

Le Polpette prima della cerimonia

Le Polpette durante la cerimonia



L'unica brocca di vino concessa a tavola

Il crollo della Polpina


La nostra spaghettata

venerdì 27 maggio 2011

La bocca della verità

Siamo in bagno, le Polpette sedute sui vasini, io di fronte loro seduta sul mio sgabellino in attesa che loro finiscano i bisogni.

Io: "Ma voi quando diventate grandi, aiuterete la mamma a fare i servizi?"
P(olpona): "Si mamma, io t'aiuto"
Io: "Allora facciamo così: Rossella cucina, Marica lava i piatti e mamma ...... sbatte i tappeti"
Loro: "Si"
Io: "e poi, mamma avvia la lavatrice, Marica stende e Rossella stira, va bene?"
p(olpina): "nooooo, io faccio vavetrice"
Io: "ok, tu fai la lavatrice, Marica stende, poi stirate ed io......metto a posto la roba negli armadi"
Loro: "si"
Io: " e poi Rossella spolvera e spazza, Marica lava i pavimenti e mamma.......sistema i divani"
Loro: "si, mamma, ba bene"
Io: "tesori di mamma, ma a papi che gli facciamo fare?"

mi guardano, pensano , poi la Polpona dice: "eh mamma, papà ci aiuta sul divano"

beata innocenza dei bambini, quando si dice che loro sono la voce della verità.....

lunedì 16 maggio 2011

I.N.C.O.M.P.R.E.N.S.I.B.I.L.E. (post lungo e un pò incazzoso)

Ieri mattina alle 8, mia mamma scende giù a casa mia e mi fa una proposta allettante. Mi chiede se avevo voglia di partire con loro, di andare a Potenza dalla zia L.
La mia risposta era scontatissima:
"Certo che vengo. Scherzi! C'è Elenca, la mia cugina/sorella, passo una giornata diversa, porto le bimbe un pò in giro, c'è aria buona.....e poi che faccio qui? Paponzo è ad aiutare mio suocero, oggi sarei dovuta scendere in campagna dalla suocera, sempre uguale, le mie domeniche sono monotone, si va lì, passeggiamo, guardiamo le pecore e raccogliamo le uova. Due palle, sono stanca di tutto ciò. a che ora si parte?", ho detto tutto d'un fiato.
Mia mamma: "Facciamo per le 11".
Io: "Ok, faccio il bagnetto alle Polpette, sistemo casa e si va via."
Dopodichè, mi sembrava più che logico avvertire Paponzo dei mie programmi.
Gli telefono.
Io: "Amò, che fai?"
P: "Niente, sto tagliando un pò di legna."
Io: "Noi partiamo, andiamo a Potenza da zia L."
P: "Ah"
Io: "Ci vado con i miei, viene anche mio fratello con moglie e figlio."
P: "Allora avviso mia madre, le dico che non scendi" (dal tono di voce mi sembrava un pò irritato)
Mette giù senza salutarmi, ma soprattutto senza darmi il tempo di chiedergli dove erano i seggiolini dell'auto.
Inizio ad avere una crisi isterica. Lo richiamo.
Io: " Mi spieghi che problema c'è? davvero non ti capisco"
P: "Niente perchè?"
Io: "Perchèèèèèèèèèè? Si capisce benissimo che non approvi? Ma dov è il problema? Possibile che io non possa mai fare qualcosa senza il tuo consenso? Mi piacerebbe una volta tanto che tu mi dicessi che ti dispiace non poter venire con noi, ma che faccio bene ad andare, perchè tu sei sempre TROPPO impegnato ed è giusto che io mi organizzi almeno le domeniche con le Polpette. Sono stufa"
Metto giù, mi sento delusa e incompresa.
Ma non importa, lavo le bambine, mi preparo, prendo dei cambi e parto ugualmente.
Inutile dire che è stata una bellissima giornata, è stato bello pranzare da zia L., andare nel nuovissimo centro commerciale, vedere le Polpette felici.
Al rientro, lui era sul divano (tanto per cambiare), tv rigorosamente accesa. Non si è alzato nenache per aiutare mio padre che in braccio portava la Polpina addormentata. Si è limitato a gurdare una delle due, mentre io impigiamavo l'altra.
Ero tanto stanca da non aver voglia di discutere. Ho sistemato la roba e alle 21.30 mi sono messa a letto.

Però mi girano, eccome se mi girano. Non riesco a capire il motivo. Qualcuno mi spieghi cosa c'è di tanto scandaloso in quello che ho fatto.
Se gli avessi detto che partivo da sola, senza le bambine, avrei anche capito la sua incazzatura, ma io le mie figlie me le porto sempre, anche se vado dall'estetista, loro sono sedute sulla mia pancia mentre l'estetista mi estirpa i peli dalle sopracciglie. Ma tant'è!
Non mi capacitavo del suo comportamento, per cui quando è venuto a prendermi dal lavoro per andare a recuperare le Polpette dall'asilo, ho ripreso l'argomento.
Io: "allora, me lo spieghi questo capriccio? Io non capisco dove ho sbagliato"
P: "Io non ho nessun problema. Noti qualcosa di stano?"
Io: "NOOOOOOOOOOOO. Ieri sera non mi hai salutato, non mi hai rivolto la parola. Oggi ti ho chiesto informazioni sulla pagnotta di pane e mi hai risposto che sono fatti tuoi, non mi degni di uno sguardo.... e mi dici che non c'è nulla che non vada?"
Lui non risponde e ovviamente non mi guarda.
Io: " e non socchiudere gli occhi e non stringere la bocca, fai così quando sei incazzato, ma spiegami cosa ho fatto di male. Ho ragione al mille per mille, credo di non aver commesso nessun crimine, se mi spieghi forse capisco, non ci arrivo io, sono limitata, spiegamelo tu, perchè per me è INCOMPRENSIBILE. E poi mi sono rotta. Per caso avevi programmato un pomeriggio romantico, o una passeggiata al mare con le bambine o un giro al centro commerciale? Ti ho smontato qualche programma? Io non credo, il fatto è che sono stufa di stare sempre sola con le bambine, pure la domenica. Facciamo sempre le stesse cose o dai miei o dai tuoi. Eccheppalle! E poi mi lasci sempre senza macchina!"
P: "Se hai bisogno di una macchina compratela, hai il tuo lavoro e il tuo stipendio"

A quel punto ho preferito tacere, perchè la storia del mio stipendio avrebbe complicato la situazione. Noi litighiamo quasi sempre per quello. Perchè io ho una mia attività, sarei un'imprenditrice, avrei un alto reddito, ma in realtà percepisco pochissimo. Basta dire che più della metà dei miei soldi serve per pagare la retta dell'asilo. Ma lui sa bene che è una situazione provvisoria, che presto le cose cambieranno.

Ora io mi domando "Che male ho fatto per meritare tutto questo? E' tanto difficile accettare una cosa simile?"
E menomale che nel post precedente mi lamentavo della sua assenza. A rileggerlo mi vien da ridere, scrivevo .....Il fatto è che mi sento a metà. E' come se mi mancasse, chessò, un braccio, una mano, qualcosa di cui è difficile privarsi..... (riferendomi a lui).

Ed oggi invece, lo grido a squarciagola: SONO STATA DA DIO, NON MI E' MANCATO NULLA, SENZA DI LUI, LA MIA CASA ERA LINDA E PINTA, LA TELE NON ESISTEVA ED IO E LE BAMBINE CE LA SIAMO SPASSATA ALLA GRANDE......alla faccia sua! Tièèèèè

martedì 10 maggio 2011

Sono già sola

No, non è il titolo della canzone dei Modà, ma è la mia condizione attuale.
Paponzo è partito questa mattina alle 8, ed io mi sento terribilmente sola. E' la prima volta, da quando ci sono le Polpette, che lui si allontana.
E non per un giorno.
E non per pochi chilometri.
Non so quanto tempo rimarrà fuori, ma so che ci dividono 800 Km.
In fondo ce la posso fare.
Posso gestire la casa, il lavoro, le Polpette. Si, ce la posso fare. Il fatto è che mi sento a metà. E' come se mi mancasse, chessò, un braccio, una mano, qualcosa di cui è difficile privarsi.
Allora penso positivo. E penso che non mi toccherà cucinare, lavare piatti e sistemare la cucina.
Oggi, tanto per cominciare ho invitato gente a pranzo, zia D. ed i suoi due figli ultraventenni.
Ma domani no, domani starò davvero sola. E farò il digiuno pure a pranzo.
E poi non posso lamentarmi, perchè lui mi aveva proposto di partire tutti e quattro. Ho rifiutato per vari motivi:
1) non ero pronta psicologicamente;
2) andare in Toscana con le bambine, far affrontare loro un viaggio così lungo, per pochi giorni non ne valeva la pena;
3) non me la sentivo di lasciare il lavoro, creando disagi al mio socio (mio fratello);
4) le condizioni metereologiche fanno ancora cagare.
E ci sarebbero ancora tanti e tanti motivi.
Sta di fatto che le bambine sono rassegnate:
Io: "Polpette dove è andato Papi?"
P.: "In Toccana, deve pottare un regalino"
Ecco le ho convinte così, perchè ogni secondo mi chiedono del papà, dov'è, perchè, che fa.
La cosa peggiore è che non si può uscire, c'è vento e se non c'è vento, piove.
Questa maledetta primavera ormai sta finendo, ma il sole non s'è visto.
Ma io continuo a ripetere che ce la posso fare, anche senza di lui, ce la posso fare.
E meno male che si tratta di qualche giorno.
Mi chiedo: se si fosse trattato di mesi, sarei finita al manicomio?

martedì 3 maggio 2011

Primo taglio di capelli

Avevo tutti contro. Nessuno mi appoggiava.
Di solito ascolto molto i consigli degli altri, temporeggio un pò, ma alla fine faccio sempre il contrario di ciò che mi si suggerisce.
E così è stato anche per il taglio di capelli delle Polpette.
Dopo 2 anni, 8 mesi, 1 settimana e 4 giorni, ho fatto tagliare i capelli alle Polpette.
In passato avevo provveduto io a spuntarli o ad accorciare la frangia, ma ora era necessaria la mano di un'esperta.
La Polpona ha una chioma difficile. Tanti capelli, ricci, lunghissimi e pieni di nodi. Perchè si sa, il riccio è ingestibile, difficile da lavare, da asciugare e soprattutto da pettinare.
La Polpina, al contrario ha pochissimi capelli, sottilissimi e privi di forma.
E' stata dura convincerle, dicevano che T. (la parrucchiera a domicilio) è brutta e non deve venire a casa mia. E' bastato mettere davanti ai loro occhi, una vaschetta di gelato con due coni, promettere di dare un bel gelato a chi si faceva tagliare i capelli.
E il gioco è fatto. Certo non è cambiato molto, non ho voluto esagerare, ma almeno ora hanno un taglio decente ed una chioma leggermente più gestibile.
Sono orgogliose del nuovo taglio di capelli e stamattina sono andate all'asilo con la voglia di far vedere a Suor Gianzi quanto sono belle coi capelli cotti .

sabato 30 aprile 2011

Ieri ho toccato il fondo, oggi me ne pento

Settimana difficile.
La polpina posseduta, indiavolata.
Io apparentemente calma e rassegnata (almeno fino a ieri mattina).
Tanti capricci.
Tanti rimproveri, anche sculacciate sinceramente.
Mia figlia mi insulta, mi sputa per terra, mi mena pure.
Io non ci vedo più e sclero di brutto.
La prendo (lo ammetto, la strattono), la sgrido (dire sgrido è dire poco, diciamo che le urlo nell'orecchio).
Siamo entrambe indiavolate.
Lei piange tanto da perdere il fiato (ma nonostante ciò mi tira fortemente l'orecchio e cerca di farmi cadere gli occhiali).
Io penso che non gliela devo dar vinta.
Lei pensa la stessa cosa (da chi avrà mai preso?)
Interviene Paponzo, prende entrambe le bambine, esce di casa, mi lascia sola e mi dice di calmarmi perchè sono una pazza isterica/esaurita (quanto mi fa male sta cosa).
Io........
Io mi tuffo sul letto, piango a dirotto, mi pento di tutto, mi sento una merda, rivoglio le mie bambine.
Chiamo Paponzo e gli dico di venirmi a prendere.
Lui mi risponde che è meglio di no, che ho bisogno di rilassarmi un pò.
Io insisto.
Dopo mezz'ora è sotto casa, scendo, non mi rivolge la parola, mi spedisce nella macchina della mamma (nonna M.) che è già con le bambine.
Si va in campagna.
Mi ha fatto bene.
Ci ha fatto bene.
Le Polpette, soprattutto la Polpona ha dato libero sfogo alla sua aggressività, rincorrendo galline e raccogliendo uova.
Io ho riflettuto.
Mi sento ancora oggi una merda, ma so di non essere una pessima madre.
So di amare le mie figlie più della mia stessa vita.
Oggi sono serena.
E anche se fuori piove, in casa mia c'è il sole.

p.s. scusatemi stelle mie, se mamma talvolta perde la pazienza, perdonatemi!

sabato 23 aprile 2011

E' quasi Pasqua


Domani è Pasqua, in questo momento provo dei sentimenti contrastanti, un pò sono felice, un pò penso che domani sarà la prima Pasqua senza mia nonna.
So che lei da lassù mi osserva, so che mi guida nelle scelte della vita, ma so anche che mi manca tanto.
E domani non dovrò litigare con Paponzo per andare a casa sua a farle gli auguri.
Mi ricordo che alcune volte non facevo in tempo e la sera tardi la chiamavo per farle gli auguri, dicendole che ero passata alle 19 e che non l'avevo trovata in casa perchè forse era a Messa. Mi chiedo se ha mai capito che mentivo, che era una stupida ed infantile giustificazione.
Che darei oggi per poter andare domani mattina a casa sua a farle gli auguri.
Che darei per poterla riabbracciare ancora una volta.
Che darei per poter sentire la sua voce al telefono che mi dice: vieni, ho fatto le tagliatelle con la mollica, te ne conservo un piatto.
Purtroppo domani gli auguri glieli farò davanti alla sua lapide, guardandola in foto, osservando la famosa collana di perle a cui ha sempre tenuto tanto.
Grazie nonna, grazie di essere stata la mia nonna.

p.s. chiedo scusa per il post un pò tristino, l'intento era quello di fare gli auguri a tutte voi, ma poi ho iniziato a scrivere e ne è venuto fuori un post diverso.

AUGURO A VOI E ALLE VOSTRE FAMIGLIE UNA PASQUA PIENA D'AMORE E SERENITA'.
BUONA PASQUA!

lunedì 18 aprile 2011

La nostra capanna

Potrei parlare della scampagnata di domenica scorsa,
potrei scrivere un post sul compleanno di Paponzo,
potrei dire che mi sono un pò rotta le balle di questo tempo del cavolo, visto che la Polpona ha beccato tosse da fumatore incallito e febbre,
potrei dire tante altre cose,
ma invece oggi voglio raccontare del mio ultimo acquisto figo.
E non parlo delle mie nuove ballerine (due paia a dire il vero), ma di un oggetto che ho comprato su ebay un pò di tempo fa.

Una domenica, eravamo dalla suocera e le mie Polpette giocavano col cuginetto Diavoletto.
Erano nella culla da campeggio e si divertivano a mettere il piumoncino sulle sponde per fare una capanna.
Si divertivano come matti.
Da allora è iniziato il gioco della capanna.
A casa mi costringevano a mettere coperte sul loro lettino e a fissarle con delle mollette, così da creare una capannina, dentro la quale loro si rifugiavano con le loro mille e mille bambole.
Questo gioco mi ha portato a pensare all'acquisto di una tenda gioco per bambini.
Navigando di quà e di là, mi sono ritrovata a partecipare ad un'asta su ebay.it. L'ho persa la prima volta, lo ripersa la seconda, ma la terza non me la sono fatta sfuggire.
Tempo qualche giorno ed ecco arrivare a casa mia una bella e (secondo me) utile capanna.
Mi piace l'idea di un rifugio tutto loro in cui poter giocare, riposare e perchè no, anche dormire.
Loro ne sono entusiaste, all'interno, come base ci abbiamo messo un piumone e poi inevitabilmente due cuscini. Il bello è che c'è una finestrella, alla quale si può aggiungere un tunnel, lungo 180 cm, che è fonte di gran divertimento per le Polpette.

Ho provato a postare delle foto, ma blogger mi dà errore, aggiornerò il post al più presto, per ora lo pubblico. Sorry.

Ecco le foto......ce l'ho fatta

la capanna: prime prove.

le Polpette con Paponzo.

La Polpina nel tunnel.


La Polpona.

martedì 12 aprile 2011

Una giornata inutile

Odio le giornate inutili.
Quei giorni in cui programmi qualcosa, annulli tutti i tuoi impegni, pensando di fare qualcosa di importante ed invece ti ritrovi a non aver concluso un bel niente.
Ecco oggi è così.

Tutto inizia in un giorno di marzo, in cui ricevo una lettera dal Servizio Nanitario Nazionale della mia regione, in cui mi comunicano che il Ministero della Salute ha autorizzato un nuovo vaccino contro lo Pneumococco, il cui nome commerciale è PREVENAR 13.
Mi invitano a vaccinare le mie figlie, fissandomi anche un appuntamento.
Mi consigliano anche di parlarne con il pediatra.
Sta di fatto che, per motivi vari non mi sono presentata all'appuntamento e in realtà avevo deciso di non fare questo vaccino. Pensa e ripensa, parla e riparla, lunedì scorso (a distanza di un mese ) decido di consultare la pediatra per chiederle un parere.
Mi consiglia vivamente di vaccinare le bambine, in quanto il nuovo vaccino è più completo rispetto a quello utilizzato fino ad ora.

"Me le porti domani mattina, così le visito e le dico se può fare tranquillamente il vaccino."

Martedì mattina mi armo di santa pazienza e porto le Polpette dalla pediatra.
Poco male, tutto sommato alle 8.30 ero già lì, alle 8.45 è arrivata la segretaria, alle 9.15 la pediatra ed io alle 9.30 ho portato le Polpette all'asilo per poter andare a lavoro.
In teoria oggi avrei dovuto fare il tanto atteso vaccino.
Già da ieri avevo programmato tutto: ovviamnete le Polpette non vanno all'asilo, ne consegue che io non potrò andare a lavoro e non potrò cucinare nulla di impegnativo, dato che solitamnetne per fare un vaccino va via mezza giornata.
Stamattina alle 9 arriva nonna Emme, caffè, sigaretta, giubbottini, cappellini e alle 10 eravamo al Distretto Sanitario.
Entro, chiedo informazioni e scopro che questo vaccino (che fino alla settimana scorsa facevano il mercoledì), da questa settimana viene somministrato solo il lunedì e il giovedì.
Ma porca pupazza, come, non sono andata al lavoro, le Polpette hanno saltato l'asilo, non ho cucinato nulla e non mi fate neanche il vaccino????
NOOOO!!!! Non ci volevo credere, ma purtroppo è andata così, mi sono sentita inutile, proprio come la giornata di oggi, chiusa in casa, con le Polpette che mi stanno esaurendo ed un freddo cane.
Per il momento abbiamo rimandato tutto a lunedì prossimo, nella speranza che Dio ce la mandi buona e ci ridia il bel sole cado dei giorni scorsi.

mercoledì 6 aprile 2011

Sono di buonumore perchè.....

-.....perchè da un pò di notti riesco a dormire otto ore di fila.

-.....perchè il mio nuovo colore di capelli mi piace proprio tanto.

-.....perchè mia figlia sa a memoria l'Ave Maria e l'alfabeto.

-.....perchè paponzo mi porta il caffè a letto la mattina.

-.....perchè venerdì arriva mia cugina da Potenza e rimane con me fino a sabato pomeriggio.

-.....perchè domenica abbiamo organizzato un pranzo in campagna con parenti e amici.

-.....perchè c'è il sole, anche se ieri pioveva ed oggi c'è tanto vento.

-.....perchè i panni li stendi e si asciugano in mezza giornata.

-.....perchè non metto più il piumino e ho accantonato il pigiama in pile.

-.....perchè ho vinto un'asta su ebay.

-.....perchè le Polpette non tossiscono più.

-.....perchè ho temuto di essere incinta, ma per fortuna è stato un falso allarme.

-.....perchè amo le mie polpette.

-.....perchè amo Paponzo.

-.....perchè AMO LA VITA.

venerdì 25 marzo 2011

Come mi cambia la giornata in meno di due ore

Ore 6.30, la sveglia umana, ovvero una nana di 90 cm, mi fa saltare giù dal letto.
Ok, penso, mi è andata bene, visto che ieri mattina mi ha fatto alzare alle 5.30.
Il sole già c'è, si prevede una bella giornata di primavera.
Sono carica, forse anche perchè nel corso della notte c'è stato un solo unico risveglio.
Preparo il biberon, mi tuffo sul divano, dato che la Polpona ci mette venti minuti per bere.
Mi alzo, caffè, latte, biscotti per me.
Alle 7.30, si sveglia la Polpina. La sento turbata, mi chiama piangendo : "mamma, fa male culetto", (dice così quando deve andare in bagno).
Andiamo in bagno, entrambe le Polpette sono comodamente sedute sui loro vasini.
Il mio caffelatte si raffredda, ma poco importa, sono carica, oggi spacco tutto.
Alle 8.00 convinco le bambine a collaborare, ed ecco che la Polpina, mi dice di avere male al pancino. Non le credo, perchè ogni mattina se ne inventa una per non andare all'asilo. Ed invece splash, mi vomita per terra.
Ok, calma, puliamo, sono carica.
La vedo pallida e penso che forse sarebbe meglio tenerla con me.Tutto sommato il venerdì al lavoro non c'è un gran da fare, posso restare a casa.
Alle 8.15 viene mia mamma: "Ommioddio che nottata, tuo fratello piccolo ha vomitato per tutta la notte, alle 3.30 ha chiamato tuo fratello grande, ha detto che stava malissimo, che vomitava frequentemente e che non riusciva a scendere al lavoro. E' sceso tuo padre stanotte a lavorare, in più l'operaio, oggi c'ha pure la mezza giornata di riposo....io sono distrutta, non ho chiuso occhio..."

E quindi?

Quindi, mamma degenere (che poi sarei IO), vesti tua figlia cadaverica, la porti all'asilo, avverti le suore che non sta molto bene e che in caso di problemi basta una telefonata, rifai i letti, stendi e vai di corsa al lavoro.
E vabbè in tutto sto casino non ho fatto in tempo a cucinare, però in fondo la pasta con i fagioli in scatola già pronti, non sono proprio male, in fondo.......e io continuo a ripetermi SONOCARICA SONOCARICA SONOCARICA!!!

lunedì 14 marzo 2011

Un post privo di senso, perchè il senso devo ancora trovarlo

Succede che non scrivo da 10 giorni ed un motivo c'è.
Cioè non c'è. Non lo so se c'è o no, so solo che credo di impazzire.
E penso che questi tre mesi di merda, siano dovuti al fatto che la notte di san Silvestro io non abbia indossato l'intimo rosso. Giuro che l'anno prossimo mi faccio tutta rossa, pure i capelli.
Non prendo pace.
Iniziamo con la connessione wi-fi che non va. E già lì mi parte un nervoso, perchè sto postando dal vecchio pc, nel mio studio congelato. Devo trovare una soluzione....
Poi le Polpette che non stanno bene.
E' da metà gennaio, ma che sta succedendo??? Abbiamo avuto la bronchite/fatringite, dopo una settimana di tregua è arrivata una febbre anomala, senza altri sintomi, poi altri 15 giorni di pace e siamo stati colpiti, in verità solo la Polpina (almeno per ora), da una malattia di cui io ignoravo l'esistenza: la malattia bocca-mani-piedi. Passata pure quella, da oggi siamo ritornate in attività. Io al lavoro, loro al nido.
Io invece non sto affatto bene. Mi sento la testa come un pallone, penso, piango, mi dispero, non so cosa voglio, mi sento incompresa.
Tutti stanno male, tutti si confidano, tutti vengono a piangere a casa mia....ma nessuno mi ha mai chiesto come sto, cosa provo, se ho bisogno. La colpa è solo mia, perchè non faccio trapelare nulla, piango in silenzio, di nascosto, non riesco a confidarmi con gli altri e se lo faccio, cerco in tutti i modi di ironizzare la mia situazione.
Stamattina, dopo aver accompagnato le polpette all'asilo, sono tornata a casa, mi sono infilata nelle orecchie le cuffiette del'ipod, ho alzato il volume al massimo e mi sono messa a ballare e saltare come una pazza, mentre pulivo asparagi e sbattevo le uova. Ma chissà perchè quando Kekko dei Modà ha cantato "Urlo ma non mi senti", mi sono fermata e sono scoppiata a piangere. Che cacchio mi succede? Lo so, sono solo molto stanca, le polpette si svegliano più volte, io non dormo bene e dormo poco, l'herpes avanza sul mio labbro inferiore, passerà, non può piovere per sempre (autoconsolazione).

Primavera, ti prego, salvami o finisco al manicomio.

mercoledì 2 marzo 2011

Spiegatemi una cosa

Ho aperto il mio blog da quasi due anni, ma ancora oggi mi sfugge il senso del giveaway, blog candy e cose varie.
Scusate se sono ignorante in materia, ma me lo chiedo spesso.
Sarà che io nel mondo virtuale ci sto poco, sarà che il mio blog ha un altro fine, sarà quel che sarà, ma io non riesco a capire.
Certo, è chiaro che è un modo carino per ringraziare i propri lettori, ma perchè spesso chi fa questi "regali", obbliga ad iscriversi al proprio blog? Cioè, perchè avere una lunga lista di lettori fissi è così importante? Personalmente, non amo partecipare, lo faccio solo se in palio ci sono dei libri,( che poi è scontato che io non vinca) del resto non ho alcun interesse.
A parte gli scherzi, me lo chiedo seriamente, e se qualche blogger si sentisse ferita o anche solo infastidita dal mio post,chiedo scusa in anticipo.
Amiche fatemi capire, o se preferite lapidatemi!!!

lunedì 21 febbraio 2011

Voglio, anzi no, devo dimagrire

Volevo scrivere un post sul Festival di Sanremo, ma poi ho pensato che non mi interessa granchè, dato che per me hanno vinto i Modà con Emma, per cui ho deciso di parlare della cosa che più mi tormenta, la ciccia.
Sto a dieta da una vita, ho sempre invidiato (nel senso buono) le magre perchè hanno avuto il dono del bel fisico, ed invece io per perdere peso mi devo fare un culo così.
I miei problemi, tralasciando i complessi d'inferiorità adolescenziali, iniziano nel 2000.
Il primo anno di università, si mangiava da far schifo, a qualsiasi ora del giorno e della notte. Cose tipo, pasta, panna, wurstel e peperoni, o pasta panna e tonno, o pasta panna e prosciutto....ecco cose leggerine ed immancabilmente c'era la panna.
Era quasi Pasqua, e avevo bisogno di un pantalone nuovo. Entrai in un negozio e chiesi la taglia 48. Mi vergogno a dirlo, ma nel camerino ruppi la zip perchè il pantalone mi andava stretto ed io tiravo a più non posso. Comprai la 50.
E da lì andai in crisi. Cioè un conto è portare la 48, in fondo 42 o 48, il 4 iniziale c'è sempre, un altro è portare la 50, all'inizio c'è il 5 (pensiero contorto).
Decisi che era arrivato il momento di mettermi a dieta. A me piace chiamarla educazione alimentare. Iniziai a mangiare bene, ad eliminare, dolci, fritti e insaccati, a prendere il caffè amaro (abitudine che mi è rimasta tuttora) a bere tanta acqua e soprattutto iniziai a correre. Ero costante, alle 6 di mattina mi alzavo e mi tiravo un'ora di corsa intorno alla villa comunale. Ero felice e soddisfatta. Persi 20 kg.
Eppure mi vedevo grassa, arrivai a portare la 42 (a pressione) / 44 (comoda). Lo confesso, ci sono stati dei giorni in cui mi ero proprio fissata, ho avuto paura di diventare anoressica, leggevo persino l'etichetta dell'acqua che bevevo, per paura che fosse ricca di sodio.
Ricordo che nel mese di luglio, andavo a correre alle 3 di pomeriggio con 40 gradi all'ombra, roba da matti.
Poi ci furono eventi piacevoli della mia vita che mi portarono a mangiare un pò di più. Diciamo che i festeggiamenti per la laurea, subito dopo la cresima, mi portarono qualche chilo di troppo.
Il resto è storia, mi sono sposata in carne, ma a guardarmi il video oggi mi vedo magrissima.
Poi la gravidanza, che mi porto quasi 37 chili in più.
Il parto.
Il postparto.
La depressione postparto, che in realtà non ho avuto.
La vita con le Polpette.
Lo stare spesso in casa.
Le cene con gli amici.
Lo stress che mi porta a mangiare di tutto e di più, passando dal dolce al salato in un nanosecondo.
Tutto ciò mi ha portato ad essere oggi quella che sono.
Che poi mio marito mi ama e mi desidera così, ma io no. Adesso credo che sia arrivato il momento di riprendere in mano la mia linea. Si, perchè mi guardo allo specchio e dalle spalle in giù non mi piaccio. E vedo quelle maniglie dell'amore, che io chiamo maniglie dell'orrore e mi ritornano i complessi d'inferiorità adolescenziali.
Adesso dico basta.
Basta mangiare fuori orario.
Basta cioccolate.
Basta dolci (oddio morirò...li adoro).
Basta tarallucci e salatini.
Basta salsicce e capicolli.
Basta ciobar.
Basta tutto ciò che fa ingrassare.
Perchè in fondo io mi amo e se mi amo me lo devo dimostrare.

P.S. L'unico neo è che non posso fare attività fisica per mancanza di tempo sigh sigh.