sabato 11 giugno 2011

Essere buoni

Che poi secondo me essere buoni non significa essere fessi.
Forse essere TROPPO buoni è un pò sinonimo dell'essere fessi.
O forse no.
Sta di fatto che io spesso sono davvero esageratamente buona, mi commuovo, mi faccio travolgere e coinvolgere dalle esperienze altrui, mi immedesimo proprio nelle persone e cerco il più possibile di aiutarle.
Nel mio piccolo, ma dò l'anima davvero.
E così capita di avere la voglia matta di sentire mia cugina.
Si, quella pazza.
Si, quella che è scappata in Bulgaria/Romania (ancora non s'è capito), lasciando marito e figli.
Quella che tra circa venti giorni, darà alla luce un piccolo esserino, frutto dell'amore clandestino (e oserei dive Amore vero, con la A maiuscola) col suo compagno.
Quella che diventerà mamma per la terza volta, ma in modo diverso.
Perchè i primi due li ha "abbandonati" e questo l'ha cercato e lo attende con ansia.
Però lei soffre come un cane bastonato.
Dice che non appena nascerà il piccolo, tornerà al paesello, perchè ama follemente i suoi figli e non si da pace.
Dice che non le interessa nulla, vuole solo vedere i suoi figli, che non li ha abbandonati, che ha lasciato una lettera in cui comunica ai carabinieri che si "allontana momentaneamente e affida i suoi figli alla nonna".
Peccato che la suddetta nonna ( cioè sua mamma) non sapesse nulla di questo allontanamento momentaneo (che poi son passati 12 mesi evvabbè).
E peccato pure che, sempre la suddetta nonna non abbia intenzione di aiutare sua figlia.
Si dice abbia paura. Di che poi ancora lo dobbiamo capire.
Ma io a questa pazza cugina le voglio un bene dell'anima.
E cerco di aiutarla finchè posso.
L'ho aiutata facendole arrivare in Bulgaria/Romania una valigia piena di robette per il piccolo. A modo mio, gli ho fatto il corredino. E a parte, in una sacca a forma di tazza, ho messo un asciugamano di lino del mio corredo, e pure la camicina in seta portafortuna, e pure il pettinino e la spazzolina delle mie Polpette. E l'ho fatto col cuore, mi sono sentita a posto con la mia coscenza.
Perchè so che lì, mia cugina non sta bene.
Perchè mancano i soldi.
Perchè mangiano patate ogni giorno per risparmiare.
Perchè lì la vita è diversa.
E lei non me lo dice. Ma io lo so e faccio finta di non sapere.
E lei, mia cugina, quà ha vissuto una vita agiatissima. Fatta di soldi, viaggi e abbigliamento griffato. E non era felice.
Almeno so che oggi è felice accanto all'uomo che ama. Ma si tormenta pensando ai figli che sono qui in Italia.
Ed io non so come aiutarla e l'unica cosa che posso fare, è contattarla su facebook o su skype e strapparle un sorriso, ricordando i vecchi tempi.
Rivivendo le scene e le cazzate delle nostra adolescenza.
E quando lei, tra un frase e l'altra in chat mi scrive:

ahahahhaha­ ­ meno male che ci sei tu
ancora tu a salvarmi, sei sempre stata la mia cugina preferita e ti voglio un mondo di bene grazieeeeeeeeee­ ­

io non posso che commuovermi, tirare un sospiro di sollievo e rispondere

bene, allora mi sto guadagnando un posto in paradiso.
tieni duro, non mollare, tutto si risolverà.

E che ci posso fare, io sono davvero troppo buona.


2 commenti:

StelleGemelle ha detto...

sei dolcissima!!!
stalle sempre accanto!!!

angy ha detto...

per fortuna che tua cugina ha una persona come te. continua così :-)