giovedì 5 gennaio 2012

Nulla succede per caso

Succede che a 34 anni suonati, dopo aver partorito, circa tre anni e cinque mesi fa, due belle figliole, credevo di aver già fatto tanto nella vita.
Credevo di aver raggiunto un certo equilibrio psicofisico.
Dopo aver lottato per le troppe notti insonni (che in realtà ci sono ancora), dopo aver allattato, cambiato pannolini, fatto mille e mille lavatrici con body, tutine e ghettine puzzulenti.
Dopo aver preparato brodi vegetali e cremine granulose.
Dopo aver spannolinato e pregato in tutte le lingue del mondo che il primo anno delle mie figlie finisse in fretta. Perchè dicevano che dopo c'è un miglioramento. E invece no. E allora pregavo che passasse in fretta il secondo anno. Perchè dopo c'è un miglioramento. E invece ni. E allora pregavo che arrivasse presto il terzo anno di età. Perchè si raggiunge l'autonomia dei figli ma anche dei genitori. Ci si riappropria del proprio tempo, del proprio spazio, della propria vita.
E così è stato.

Poi all'improvviso ti accorgi di non stare bene, fisicamente intendo. Tanta nausea, sensibilità agli odori, stanchezza e sonnolenza. E pensi che alla vigilia di Natale hai fatto tardi e muori di sonno. Pensi che hai mangiato troppe porcherie e hai la nausea. In più hai tosse e mal di gola e quella sigaretta non la riesci a fumare, ti puzza e hai la bocca dal sapore metallico.
Passano i giorni, ma i sintomi non passano, anzi aumentano. Stai sempre peggio. Odi il latte, odi l'odore del caffè e tutto ti sembra assurdo, incomprensibile.
In più si aggiunge un gran gonfiore addominale e una tesione al seno. E inizi a farti qualche domanda. Tipo ma quando cazzo mi arriva il ciclo? E magicamente ti accorgi che il ciclo non lo vedi da un pò, da uno, forse due, anche tre mesi. E inizi a pensare che qualcosa non torna. Allora decidi di fare un test (che poi quello clearblue è una gra figata) e scopri che è positivo. E ti dice pure che sei di 5-6 settimane. E pensi al futuro. E perdi l'equilibrio. E ti senti destabilizzata. Perchè non sei pronta, perchè non si è mai pronti per l'arrivo di un figlio, sia cercato sia capitato, sia il primo, sia il secondo o il terzo. Davanti alla certezza di una gravidanza si rimane sempre a bocca a perta, senza parola, anzi senza respiro.
Io oggi grazie a Dio ho ricominciato a respirare e poi a parlare. Ho fatto la prima ecografia, fortunamente è solo uno (fiuuuuu, tremavo all'idea), sono alla settima settimana, l'ho comunicato in famiglia. E sono felice. Ora sono felice. Perchè non mi aspettavo la reazione di mio padre (che sollievo) e l'incredulità di mia madre. E poi sono convinta che nulla succede per caso, e se è successo ora, c'è un motivo ben preciso. Questa gravidanza non l'ho cercata, anzi non capisco come sia potuto accadere, ma quel che conta è che dopo lo shock iniziale, io inizi a vivermi e godermi i momenti belli e unici che ogni gravidanza porta con sè.